Foto: Reuters
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Il gesto del ventenne ginnasta russo, Ivan Kuliak, di salire sul podio di Coppa del Mondo con una "Z" sul petto, la stessa sfoggiata dai carri armati russi nella guerra in Ucraina, potrebbe costare caro all'atleta.

Sul gradino più alto del podio è salito proprio un ucraino, Illia Kovtun, ma il suo antagonista russo ora potrebbe incorrere in una sanzione per "violazione del Codice di condotta" della Fig, la Federazione Internazionale di Ginnastica.

Come annunciato già in precedenze, dalle prossime ore, in ogni caso, gli atleti russi e bielorussi, inclusi i giudici, non potranno più partecipare alle gare internazionali a seguito del bando imposto dalla federazione come "misure volte a preservare l'integrità della ginnastica, la sicurezza di tutti gli atleti e di combattere ogni forma di violenza e di ingiustizia sportiva".

La Federazione Internazionale ha così accolto la richiesta del CIO, il Comitato Olimpico, di sospendere l'attività agonistica per gli atleti russi in seguito all'invasione nei confronti dell'Ucraina ed al conflitto che ne è scaturito: in occasione delle ultime gare non potevano indossare colori e simboli che rimandassero alla loro nazione come sanzione prima dello stop delle attività.

Kuliak ha evidentemente pensato di contestare questa decisione, in maniera piuttosto clamorosa, indossando la lettera "Z" sul body durante la gara e la premiazione, coprendo lo stemma russo ma allo stesso tempo omaggiando la scelta di Vladimir Putin di scatenare un conflitto sul territorio ucraino.

La lettera "Z", che sta a significare "za pobedu - per la vittoria" viene utilizzata da politici, attivisti e influencer a favore del presidente russo; vogliono così dimostrare il loro sostegno al conflitto, tanto che esiste un vero e proprio merchandising con questa lettera, venduto dal canale televisivo "Russia Today", finanziato dallo stesso Cremlino. Il ricavato delle vendite dovrebbe essere devoluto a un ente di beneficenza che sostiene i "figli della guerra".

Davide Fifaco