Foto: Reuters
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Almeno mezzo milione gli americani che hanno partecipato alla storica "Marcia per le nostre vite", la manifestazione contro le armi facili, organizzata dagli studenti sopravvissuti alla strage di San Valentino a Parkland, in Florida. Più di 800 le località in cui le marce si sono svolte, anche al di fuori degli USA.

Storica manifestazione contro le armi "facili" negli Stati Uniti, con tanti giovani in testa e lo slogan "Mai più". L'evento è nato come reazione al massacro dello scorso 14 febbraio quando 17 persone vennero uccise in una scuola superiore della Florida, ennesima tragedia che ha spinto molti americani a dire basta all'inerzia di legislatori ed autorità riluttanti ad agire contro la potente lobby delle armi, la National Rifle Association.

Sul palco allestito a Washington si alternano gli alunni del liceo Parkland, tutti leggono discorsi brevi, secchi. Prende il microfono anche una bambina di nove anni: è Yolanda Renee King, una delle nipoti del pastore Martin Luther King. "Mio nonno aveva un sogno, che i suoi quattro bambini non venissero giudicati per il colore della loro pelle, ma per i tratti della loro personalità", ha esordito, conquistando già la folla, per poi lanciare il suo appello: "Io ho un sogno, che questo sia un mondo libero dalle armi, punto e basta!".

Molte le celebrità che hanno preso parte all'iniziativa. George Clooney ha donato 500 mila dollari agli organizzatori ed ha partecipato alla marcia con la moglie Amal; presenti inoltre Oprah Winfrey, Steven Spielberg e la moglie Kate Capshaw, Ariana Grande, Jennifer Hudson, Demi Lovato, Justin Timberlake e Miley Cyrus.

Il momento più toccante della manifestazione è stato quando Emma Gonzales, sopravvissuta al massacro di Parkland, ha chiesto e ottenuto alla folla enorme che l'ascoltava di restare in silenzio per 6 minuti e 20 secondi, il tempo intercorso tra il primo e l'ultimo sparo della terribile strage.