Foto: Reuters
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Colloquio al ministero degli esteri tra il capo diplomazia, Karl Erjavec, e l'ambasciatore a Mosca, Primož Šeligo, richiamato in patria per consultazioni, in seguito alla vicenda dell'avvelenamento a Londra dell'ex agente del KGB, Sergej Skripal, e di sua figlia Julia. Il governo ha deciso, all'unanimità, di non procedere a espulsioni, in quanto si sarebbe trattato di un provvedimento troppo duro, essendo la vicenda ancora poco chiara. Come riferisce una nota del ministero, Erjavec ha espresso preoccupazione per l'utilizzo di gas nervino nel Regno Unito, ribadendo la solidarietà al governo May. L'utilizzo di questo agente rappresenta una flagrante violazione del diritto internazionale ed è estremamente importante che la Russia, cosi ancora la nota del ministero, dia una risposta chiara alle autorità britanniche per quanto successo, collaborando con l'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche. Il ministero rileva poi che la Slovenia ha appoggiato i provvedimenti adottati da NATO e Consiglio Europeo relativi alla vicenda. Ricorderemo che dal vertice della coalizione erano emerse divergenze sull'opportunità di espellere diplomatici russi. Contrari Desus e Socialdemocratici, favorevole invece l'SMC del premier dimissionario Cerar. Un invito alla solidarietà con la Gran Bretagna è giunto anche dal Capo dello Stato, Borut Pahor, il quale ha sottolineato che la Slovenia non è un paese neutrale come l'Austria. Vienna infatti ha annunciato che non prenderà alcun provvedimento nei confronti di diplomatici russi, nemmeno nel caso si dimostrasse il reale coinvolgimento di Mosca nel caso Skripal. Per il presidente del Parlamento, Brglez è necessario reagire con grande cautela; si al richiamo dell'ambasciatore per consultazioni, evitare però espulsioni, in quanto bisogna bilanciare i propri interessi. Sono nove i rappresentanti nell'ambasciata di Slovenia a Mosca, 23 quelli nella sede diplomatica russa a Lubiana.