Foto: Reuters
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Rappresentanti del Fondo alloggi del Comune di Capodistria e dell'Ufficio governativo sloveno hanno firmato ieri a Lubiana il contratto per l'utilizzo di quattro unità abitative destinate all'accoglienza e all'integrazione di migranti con protezione internazionale provenienti da Italia e Grecia. Si mette cosi la parola fine ad un problema apertosi nel marzo dello scorso anno, quando il governo aveva deciso di allestire, nel centro di Scoffie, una struttura di accoglienza per una cinquantina di rifugiati, già in possesso dello status. La decisione dette origine alla protesta della popolazione locale, che non era stata informata o interpellata per tempo, ma tenuta all'oscuro di tutto. Aveva espresso solidarietà ai rifugiati, sottolineando però che la struttura scelta non era idonea per accogliere un gruppo di 50, al massimo una famiglia di 5 persone. Il Comune di Capodistria intervenne per mediare, proponendo, come alternativa, la sistemazione dei rifugiati in diversi alloggi adeguati, su tutto il territorio comunale, facilitando cosi il processo di integrazione. In base al documento firmato ieri le unità abitative che li ospiteranno, in questo caso fino ad un massimo di 19 persone, si trovano una nel centro storico di Capodistria - in via Porta Isolana, la seconda nel rione periferico di Olmo - in Via della valle, la terza in quello di Semedella - Strada di Monte San Marco. La quarta unità abitativa abilitata all'accoglienza dei migranti si trova a Scoffie. Tutte sono arredate in base a standard adeguati e sono immediatamente abitabili. I costi di locazione verranno coperti dallo stato.