Foto: Reuters
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"In Italia manca una cultura sul valore delle vaccinazioni strutturata su una sensibilità civile che da noi è completamente assente. I paesi dove le profilassi per la prevenzione delle malattie infettive sono facoltative se lo possono permettere in quanto quella cultura è consolidata e le quote di copertura si mantengono altissime. Sensibilità civica significa pensare ai bambini che non possono essere vaccinati. Vanno difesi con comportamenti individuali solidali e con strategie sanitarie efficaci e decise". Si esprime cosi il dottor Franco Locatelli, direttore del dipartimento di oncoematologia all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, intervistato dal Corriere della Sera.

In Italia sembra crescere il numero di genitori che non vaccinano i propri figli, il che rende problematica la situazione di chi ha carenze nel sistema autoimmunitario, congenite o acquisite, che impediscono la profilassi. In questi casi la difesa viene data dall'immunità di gregge, cioè dal fatto che tutti gli altri sono vaccinati.

La questione è rilevante soprattutto per l'apertura delle scuole, ambienti idonei per la diffusione di malattie infettive. Il vicepremier Di Maio non sarebbe contrario ai vaccini, ma al legare l'obbligo alla frequenza scolastica, da introdurre solo in caso di rischio concreto di epidemie. Più netto il presidente del Parlamento Europeo Tajani: "Non ho mai visto un bambino morire di un vaccino, ma tanti che non erano vaccinati si".

La votazione del decreto Milleproroghe è prevista ad anno scolastico inoltrato. Per cui l'unico documento che proroga l'entrata in vigore della Legge Lorenzin, che prevede 10 vaccini per l'ingresso a scuola, è una circolare dei Ministri della Salute Grillo e dell'Istruzione Bussetti, che dovrebbero incontrarsi entro fine mese. Secondo Bussetti è infatti opportuno considerare i timori dei presidi, contrari alle autocertificazioni cosi come indicato nella circolare.