Foto: Radio Capodistria
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. In quest'occasione gli abbiamo chiesto cosa pensa della crisi della sinistra, non solo in Italia ma anche in Europa, e come ritiene ci si possa contrapporre al fronte “sovranista” la prossima primavera, quando in Europa si voterà per il rinnovo dei vertici europei.

Abbiamo voluto dire, con la nostra visita alla Risiera di San Saba, un forte mai più a quello che è stata la legislazione razziale in Italia”, ha detto Maurizio Martina, “il messaggio centrale per noi oggi, è ricordare per guardare al nostro futuro”. Il segretario nazionale del PD giunge a Trieste in un momento di profonda crisi del suo partito anche a livello locale.

Basta con divisioni inutili che ci allontanano dai temi veri”, è il messaggio che Martina cerca di lanciare. “Io giro in lungo e in largo il paese e lo faccio a partire da alcuni luoghi fondamentali, che per me dicono tanto. Questo è il lavoro che dobbiamo fare noi come Partito Democratico. Oggi sono qui per ricordare un giorno della nostra memoria, che, però, è anche una giornata di futuro per noi. Io chiedo a tutti di lavorare e superare polemiche inutili, di concentrarci sulla grande manifestazione che avremo il 30 settembre a Roma e di impegnarsi per l’alternativa unendo le forze. Non c’è quindi bisogno di fare polemiche e di alimentare discussioni che ci allontanano dai cittadini. Bisogna fare un grande lavoro di squadra, di prospettiva, di battaglia contro un governo dannoso per l’Italia, perché in questi cento giorni abbiamo visto scelte pericolose per il paese. Io voglio un Partito Democratico all’altezza di questa sfida”.

Riferendosi a come si sta muovendo il governo giallo-verde in Europa e agli incontri con Bannon ed Orban, Martina ha parlato dell’esistenza di un attacco in corso per minare il progetto europeo:

“Si, io penso che bisogna dire chiaramente agli italiani che ci sono forze, anche nel nostro paese, che immaginano il nostro futuro nella disgregazione. Pensano di poter garantire gli interessi degli italiani uscendo dall’Europa, e questa è una follia. Se l’Europa si dissolve noi non saremo più in grado di garantire gli interessi dei nostri cittadini, perché diventeremo un paese più debole, più diviso e più fragile. E chi immagina di costruire alleanze nella distruzione dell’Europa con Orban, con la Le Pen anche dall’Italia non sta curando gli interessi della nostra sovranità ma la sta demolendo. Noi dobbiamo organizzare una risposta forte a tutto questo per una nuova Europa. Noi vogliamo un’Europa più sociale, più politica, più equa e giusta. Un’Europa veramente nuova, perché solo una vera cittadinanza europea ci può garantire un futuro di pace e di eguaglianza. Fuori da questo contesto l’Italia da sola non ce la può fare, e anche chi, come Salvini, usa una propaganda facile per alimentare questa prospettiva deve farsi carico delle sue responsabilità. Non bastano i tweet bisogna rispondere concretamente al fatto che si voglia la disgregazione del progetto europeo che ci ha garantito sessanta anni di pace ed un meccanismo di cooperazione unico al mondo. Questo è un problema gigantesco per l’Italia. Io penso che bisogna rendersene conto e che la campagna per le prossime europee dovrà rendere chiaro ai cittadini che si tratta della sfida decisiva. Quelle della prossima primavera saranno probabilmente le prime vere elezioni europee della nostra storia, perché si deciderà il futuro del nostro continente”.

Perciò, ci garantisce il segretario del Partito Democratico, si sta lavorando per costruire un fronte anti sovranità: "Saremo nei prossimi giorni a Salisburgo, dove ci incontreremo per costruire in chiave europea un'alternativa a Le Pen, Salvini ed Orban. Noi, con Sanchez, Macron, Tsipras e molti altri possiamo costruire una base di rilancio a partire dalle nostre anime ed esperienze diverse. In questi mesi sarà importante allargare al massimo il fronte per un’Europa veramente nuova, e non per mantenere lo status quo. Bisogna cambiare insieme”.

Barbara Costamagna