Foto: MMC RTV SLO
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La volontà di istituire un premio letterario ispirato e facente perno sui valori della multiculturalità è scaturita dal poeta, scrittore e traduttore Aleš Šteger, redattore della casa editrice Beletrina e dalla linguista del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria, Vesna Mikolič. I due intellettuali e fermi sostenitori della necessità di promuovere la cultura del dialogo e del multilinguismo, hanno fatto leva sulla sensibilità della municipalità capodistriana, del locale Centro di ricerca scientifica e della Biblioteca Civica. Ieri sera a Palazzo Pretorio la consegna del premio a cui è stato dato il nome di Pont, a significare i ponti che la lingua e la comunicazione possono schiudere. A questa prima edizione il premio internazionale è andato al poeta, narratore, saggista e traduttore Josip Osti, nato nel 1945 a Sarajevo e da anni stabilitosi a Tomaj, sul Carso. Gran parte dell’opus letterario di Osti è incentrato proprio sul superamento dei confini di qualunque tipo e alla ricerca di dialogo tra categorie sociali e culturali. Nell’occasione è stato presentato anche il suo recente romanzo intitolato “Il nero, che ha inghiottito tutti gli altri colori”, pubblicato nel quadro della collaborazione tra la casa editrice Beletrina di Lubiana e il periodico Annales del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria. E’la storia del poeta bosniaco cieco Husein Tahmiščič, amico personale di Osti, e della sua famiglia. Scritto nello stile del romanzo epistolare Osti amplia la narrazione ad altre vicende e personaggi. Un romanzo alla ricerca delle similitudini della vita e che ci porta anche nel passato di Josip Osti, alla tragedia di Sarajevo, ma lasciando spazio anche a momenti di illarità e all’umorismo.