Foto: BoBo
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Il Patto è stato sostenuto la scorsa settimana dal governo Šarec, con la motivazione che si tratta di un accordo non vincolante, quindi non viola la sovranità del paese. Inoltre, contiene un netto distinguo tra migrazioni legali e clandestine. Anche il Comitato parlamentare agli esteri ha dato luce verde all'adesione della Slovenia. Come detto i deputati del Partito Democratico, Nuova Slovenia e del Partito Nazionale, ritengono che la Camera dovrebbe invitare il governo a respingere l'accordo sulle migrazioni e in secondo luogo che l'esecutivo dovrebbe rendere partecipe l'opinione pubblica e la stessa Camera di Stato su tutti i documenti internazionali che hanno come oggetto il tema delle migrazioni. I partiti che hanno indetto la sessione straordinaria ritengono inoltre che deve essere l'Onu e le istituzioni Europee a cercare una soluzione alla fonte delle migrazioni. Come noto il comitato esteri ha intanto già bocciato le raccomandazioni dei proponenti.
Il Partito Democratico è contrario all'accordo soprattutto nella parte in cui va a cadere la distinzione tra migrazioni legali e illegali, mentre l'Nsi richiedendo la traduzione integrale in sloveno del documento, ritiene che questo non specifica le cause che portano al fenomeno internazionale migratorio. Come ha detto il leader dell'Sds, Janša l'approvazione del documento è illegittima in quanto non è stato oggetto di un dibattito pubblico, aggiungendo che il termine accordo globale è fuorviante in quanto diversi paesi membri del consiglio di sicurezza Onu non vi partecipano. L'SDS - ha detto il leader Janez Janša - chiedera' l'indizione di un referendum popolare.
Il Ministro degli esteri, Miro Cerar continua intanto a ribadire che il documento non è vincolante. La Slovenia firmerà l'accordo a Marrakesh il prossimo mese, ha annunciato Cerar, ribadendo che oltre alla Slovenia sono 150 i paesi che vi aderiscono per affrontare congiuntamente la problematica. Si tratta di un documento vincolante solamente in un'ottica politica. Ricorderemo che a suo tempo il Patto era stato sostenuto da tutti i paesi dell'Unione Europea, ad eccezione dell'Ungheria. A Budapest si sono poi aggiunte Austria, repubblica Ceca, Bulgaria e la Polonia. Tra le grandi potenze da segnalare che gli Stati Uniti non hanno nemmeno partecipato alla stesura del testo. Questo è suddiviso in 23 punti volti a garantire una maggiore sicurezza dei flussi migratori, viene precisato.