Theresa May Foto: Reuters
Theresa May Foto: Reuters

In apertura del vertice i leader europei hanno esortato i britannici a sostenere la bozza di accordo sulla Brexit del primo ministro Theresa May, nonostante questa non sia stata accettata dall'opposizione britannica. Il capo negoziatore Ue, Michael Barnier, ha sottolineato che è arrivato il momento per tutti di assumersi le proprie responsabilità. Barnier ha descritto le clausole del testo che sancisce il distacco della Gran Bretagna dall'Unione europea come una buona base per negoziare delle future stabili relazioni con il Paese. "Resteremo alleati, partner e amici", ha assicurato, ricordando di aver sempre negoziato con e non contro Londra.

Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha invece riferito ai giornalisti che la Brexit è stata una tragedia e un colpo pesante da incassare per entrambe le parti. Al contempo si è però detto fiducioso che il risultato delle estenuanti trattative possa venir approvato dal Parlamento britannico.

Positivo è apparso anche il primo ministro olandese Mark Rutte, il cui Paese è uno dei partner commerciali più stretti della Gran Bretagna, che ha elogiato il modo in cui May ha gestito i difficili negoziati. "Non ci sono vincitori politici, siamo tutti perdenti", ha rilevato.

Il premier irlandese Leo Varadkar si è soffermato invece sui punti chiave ottenuti da Dublino nell'accordo, quali un'area di viaggio comune, niente barriere doganali e il backstop tra Irlanda e Ulster, ossia il mantenimento di un'unione doganale e del mercato unico in Irlanda del Nord.

Come previsto, la bozza di accordo è stata approvata all'unanimità, superato ieri anche l'ultimo scoglio, cioè l'eventuale applicazione dell'accordo per Gibilterra, problema che era stato risolto grazie a un compromesso raggiunto fra Spagna, Regno Unito e Unione Europea.

Intanto la leader degli unionisti nordirlandesi ha fatto sapere che avrebbe rivisto l'intesa che sostiene il governo conservatore se l'accordo di distacco dall'Unione europea della premier Theresa May fosse approvato dal Parlamento britannico. "Se si decidesse di sostenerlo, ovviamente dovremmo rivedere l'accordo di fiducia e fornitura", ha spiegato Arlene Foster.