Fra le tante domande alle quali non sappiamo dare una risposta, una è sempre attuale, nel senso che si ripropone con una certa regolarità, e cioè: perché facciamo sempre gli stessi errori?
Sia a livello globale che locale, la settimana che ci lasciamo alle spalle è stata generosa di notizie non buone, all’ insegna di chiusure e arroccamenti. E’ esploso il caso Venezuela, un caso che sta provocando nuove divisioni. Mentre il parlamento europeo da’ luce verde a Guaido’ come capo di stato legittimo, il mondo, e anche qualche nazione europea, è diviso su come agire. L’ atmosfera, insomma, è quella da una nuova guerra fredda (gli USA confermano lo stop al trattato nucleare). Materia nuova per le prossime elezioni europee che con ogni probabilità verranno dominate dai sovranisti. Gli ultimi sondaggi in Italia danno la Lega di Salvini al 30 per cento. E’ ,questo, l’ effetto della politica anti immigrazione. Intanto i quotidiani in Slovenia danno particolare rilievo alla notizia che l’ Italia è in recessione tecnica. Nel vicino Friuli Venezia Giulia è guerra contro le vignette, il pedaggio autostradale sulla costa slovena. Nel frattempo, a Capodistria, la nuova amministrazione comunale sta chiudendo le porte alla minoranza italiana, escludendo i rappresentanti della minoranza dalle commissioni comunali chiave, dove tra l’ altro erano sempre presenti. Speriamo che almeno il fine settimana sia migliore. Alla prossima.

Aljoša Curavić