L'acqua aiuta l'organismo ad assorbire il cibo, a mantenere i nostri organi in efficienza, a regolare la temperatura corporea e a disperdere il calore tramite la sudorazione. Un adulto be è composto al 65%. L'acqua ricopre il 71 % della superficie terrestre del pianeta, oceani e mari custodiscono la maggior parte della biodiversità, ma la metà della popolazione mondiale non ha acqua a sufficienza. La colpa è soprattutto di industria e agricoltura, ma anche dei cambiamenti climatici, dell'inquinamento e della sconsiderata gestione del territorio che minano l'esistenza di quel esiguo 2,5 % rappresentato dall'acqua dolce disponibile. L'acqua pertanto è fondamentale per la sopravvivenza, è un pilastro della vita stessa ma è anche fonte di morte. Quasi la metà della popolazione terrestre, oltre tre miliardi e mezzo, risiede in territori con potenziale scarsità idrica per almeno un mese all'anno, lo rileva il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche. Le disponibilità idriche reali, infatti, ammontano ad appena 45.500 chilometri cubi d'acqua che defluisce dai continenti verso il mare passando dai fiumi e che in buona misura va a soddisfare le esigenze idriche degli ecosistemi e della navigazione. Pertanto, non si può̀ destinare l'intera acqua circolante nei fiumi a uso umano. Negli ultimi 100 anni l'utilizzo di acqua nel mondo è aumentato di sei volte e continua a crescere costantemente a un tasso annuo dell'1 per cento circa. Tenuto conto che sono le attività industriali e agricole a usare più acqua, le campagne ecologiste che invitano ad usare con parsimonia quella di rubinetto servono a ben poco. Occorrono interventi tecnologici mirati come l'irrigazione goccia a goccia ed il riutilizzo ovvero il trattamento depurativo delle acque reflue civili e industriali. Per salvaguardare l'oro Blu serve dunque più impegno, finanziamenti per la ricerca e buon senso.

Corrado Cimador

Foto: Google
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