"Bisogna prendere delle decisioni chiare affinché tutto questo non si ripeta". Ha commentato il presidente francese Emmanuel Macron durante la riunione del Comittao di crisi al ministero degli Interni. "Quanto successo sugli Champs Elysées non si chiama manifestazione. Tutti coloro che erano là sono complici di quanto è accaduto". Ha concluso aspramente il Capo di Stato. Pesanti critiche sono arrivate anche da parte del ministro degli Interni Christophe Castaner che ha indicato i manifestanti come vandali violenti e professionisti del teppismo. Quella che doveva essere la manifestazione decisiva, battezzata "ultimatum a Macron" da parte dei leader dei gilet gialli è degenerato velocemente in guerriglia nel centro della capitale francese. I danni registrati agli esercizi commerciali più importanti della lussuosa zona di Parigi, compreso il famoso ristorante Fouquet's, sono gravissimi. La rapida escalation di violenza e degrado è dovuta anche all'inflitrazione nelle file dei gillet gialli di almeno 1.500 black bloc, una frangia ultra-violenta, protagonista indiscussa della distruzione e degli scontri con le forze dell'ordine che hanno causato circa sessanta feriti e più di 100 arresti. Azzerati quindi i progressi a livello politico, raggiunti in questi mesi con il dibattito nazionale. Sugli avvenimenti si è espresso anche il presidente degli Stati Uniti tirando in ballo la questione dell'intesa globale sul clima. "Come sta funzionando l'accordo di Parigi per la Francia?" chiede Donald Trump. "Dopo 18 settimane di disordini da parte dei gilet gialli - aggiunge - immagino non così bene!"

Danijel Konestabo

Foto: Reuters
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