Il procuratore Robert Mueller ha concluso le sue indagini sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali americane del 2016 che portarono Donald Trump alla Casa Bianca, e non avrebbe richiesto nuove incriminazioni. Il rapporto finale è stato consegnato al ministro della giustizia William Barr e resta per il momento confidenziale.
Termina dopo 22 mesi un'indagine che ha visto finire in guai giudiziari diversi cittadini russi e ex membri dello staff di Trump, tra cui l'ex capo della campagna Paul Manafort, condannato a 7 anni, il suo ex socio Rick Gates, l'ex consigliere Roger Stone e il suo ex legale Michael Cohen. In tutto risultano coinvolte 34 persone e tre aziende. Non è invece dato sapere, almeno per il momento, se il presidente Trump abbia collaborato con la Russia e abbia ostacolato la giustizia. Intanto il ministro della giustizia William Barr ha comunicato che a breve, potrebbe rendere note le principali conclusioni dell'indagine. A questo proposito, democratici e repubblicani hanno chiesto la massima trasparenza sui contenuti, i primi vorrebbero inoltre la diffusione dell'intero documento. A tutto ciò si è dimostrato favorevole anche il presidente statunitense che potrebbe sempre chiedere la censura in caso di materiale compromettente. Non finiscono comunque i guai giudiziari per Trump, su cui continua ad indagare la Camera dei rappresentanti, mentre i democratici continuano a meditare sulla richiesta di impeachment.

Danijel Konestabo

In foto Paul Manafort - Reuters
In foto Paul Manafort - Reuters