L'iniziativa ha avuto una rilevanza strategica anche per la presenza dei vertici delle agenzie europee e delle organizzazioni internazionali Europol, Frontex, Interpol e Selec. Come rilevato dalla direttrice generale della Polizia slovena, Tatjana Bobnar, l'incontro è servito a cementare la collaborazione e lo scambio di informazioni tra le forze di polizia dei diversi Paesi, tenuto conto della costante minaccia criminale e terroristica, in particolare nell'area balcanica che rappresenta la porta dell'est Europa. Per contrastare e bloccare il crimine, come pure la criminalità legata ai flussi migratori e garantire quindi la sicurezza dell'area, la fruizione delle notizie deve essere tempestiva. In un mondo digitale e globalizzato, l'interscambio tra le piattaforme informative e le banche dati, rende celermente fruibili agli operatori di polizia elementi fondamentali per contrastare qualsiasi forma delittuosa. Fondamentale a riguardo è la creazione nell'area balcanica, come avviene nel resto dell'Europa, di una rete di Single Point of Contact, uno snodo centrale per accedere ai diversi network europei o intercontinentali di cooperazione. A margine del Foro di Roma, la direttrice generale della polizia slovena, Tatjana Bobnar, ha avuto un bilaterale con l'omologo italiano Franco Gabrielli, con il quale ha parlato delle modalità di cooperazione tra le forze di polizia dei due paesi, ovvero dell'introduzione di pattuglie comuni sul confine italo-sloveno da impiegare nelle operazioni di controllo e pattugliamento per una efficacie prevenzione dei sempre più frequenti passaggi illegali. (CC)

Policija Foto: BoBo
Policija Foto: BoBo