Prosegue la collaborazione tra il Centro Studi di Politica Internazionale e Dialoghi Europei. Ieri a Trieste si è svolto l'incontro denominato “I Balcani al bivio dell'integrazione euroatlantica” per approfondire le sfide che coinvolgono l'area dell'Europa sud-orientale in rapporto in particolare con la UE.

L'allargamento dell'Europa nei prossimi anni dovrà affrontare la difficile sfida di integrare i Paesi dell'area balcanica. A confrontarsi su queste possibilità, moderati da Stefan Čok, presidente di Dialoghi Europei, sono stati Roberto Antonione, segretario generale dell'Iniziativa Centro Europea, Tamara Blažina, ex deputata e coordinatrice della cooperazione tra la Camera dei Deputati italiani e la Camera dei Rappresentanti di Bosnia ed Erzegovina, Raffaella Coletti, ricercatrice del Centro Studi Problemi Internazionali (CeSpi), Alessandro Minuto Rizzo, Presidente NATO Defense College Foundation e Piero Fassino, presidente del CeSPI. Tra i temi trattati tutti i relatori si sono trovati d'accordo su un punto: l'Unione Europea, ma anche la NATO, devono includere i Paesi balcanici nelle loro organizzazioni per evitare possibili tensioni future. Lo ha sottolineato anche lo stesso Piero Fassino, che parlando dell'area dei Balcani occidentali ha spiegato: “sono, come sappiamo, da tempo, in un percorso di pre-adesione, in vista di un'adesione all'Unione europea che io credo sia essenziale per la stabilità di quei paesi ed essenziale anche per l'Italia, perché quei paesi sono nostri partner economici, commerciali, ma anche politici. Stanno in quell'area geopolitica che è di interesse strategico e vitale dell'Italia e abbiamo interessa che quella regione sia stabile, perché tutto ciò che accade li investe anche il nostro paese e dobbiamo essere noi ad essere partner e sponsor del processo di allargamento e di inclusione anche di questi paesi ed anche su questo piano io registro, con preoccupazione, un atteggiamento diffidente, freddo, quando non ostile, della Lega”.

Nell'ottica di collaborazione tra l'Italia ed i paesi dell'area balcanica risultano quanto mai dannose parole come quelle pronunciate qualche mese fa alla Foiba di Basovizza da parte del Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, o iniziative come quella recente dell'assessore comunale di Trieste, Lorenzo Giorgi, che in occasione della Festa della Repubblica Italiana ai confini geografici della penisola ha aggiunto l'Istria, la Dalmazia, la Corsica e Malta. Anche Roberto Antonione ha sottolineato la sconvenienza di queste iniziative: “io sostengo sempre che prima di parlare bisogna pensare molto. Bisognerebbe, inoltre, sempre pensare alle conseguenze di quello che si fa, soprattutto quando si hanno responsabilità importanti. Anche quando magari si è animati da intenzioni non negative, pensare che magari le nostre parole possano essere recepite non esattamente come noi vorremmo e quindi ingenerare cose pericolose e negative, è importante, anzi proprio necessario, che tutti coloro che hanno un ruolo pubblico importante pensino sempre bene a cosa dire ed a cosa fare”.

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria