Il giorno dell’inaugurazione della mostra su Gabriele d’Annunzio si avvicina, e si moltiplicano anche le iniziative contrarie alle celebrazioni organizzate dal Comune di Trieste in occasione dei 100 anni dell’impresa di Fiume.
Quella che per l’amministrazione comunale rappresenta un momento di riflessione sulla storia d’Italia e sulla figura di Gabriele D’Annunzio, per le opposizioni è invece una manifestazione di nazionalismo, una celebrazione di valori legati al fascismo che rischia di compromettere il dialogo in città e con i paesi confinanti.
Dopo le prese di posizione contro la mostra “Disobbedisco, la Rivoluzione di D'Annunzio a Fiume 1919-1920", che sarà inaugurata la prossima settimana, e contro la statua dedicata al poeta, il gruppo di “Resistenza Storica di Trieste, Udine e Ronchi”, ha elaborato un Manifesto che denuncia “il carattere politico e nazionalistico che si vuole perseguire a Trieste con la mostra e la posa della statua di D'Annunzio in piazza della Borsa”.

Fra le firme anche quella di storici come Jože Pirjevec, ex parlamentari italiani come Giovanni Russo Spena, e artisti come Moni Ovadia, ma anche docenti universitari italiani e sloveni.
Il gruppo, che aveva già organizzato iniziative contro le celebrazioni e la statua di d’Annunzio, denuncia come “gli atti e le delibere che hanno trattato questo tema da parte dell'Amministrazione comunale non lascino spazi a dubbi: si tratta - afferma il gruppo - di un’operazione finalizzata a celebrare l’“impresa” militare che ha portato all’occupazione italiana di Fiume, città oggi appartenente alla Croazia”.
Il manifesto, in italiano e sloveno, intende quindi, conclude la nota del gruppo di Resistenza Storica di Trieste Udine e Ronchi, “respingere il carattere irredentista e razzista di celebrazione o esaltazione di simboli del nazionalismo, difendendo invece il pluralismo culturale e storico di Trieste”.
Sul documento sono state già raccolte firme di esponenti del mondo della cultura, che saranno presentate accanto al testo integrale del Manifesto.

Alessandro Martegani

Foto: Wikipedia
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