Foto: BoBo/Borut Živulović
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I promotori dell'iniziativa sono stati accolti dal Presidente del Consiglio di Stato Alojz Kovšca dopodiché i manifestanti, si sono dati appuntamento a Piazza Prešeren. Franc Kangler, ex sindaco di Maribor, promotore dell'iniziativa ha spiegato che le persone sono scese in piazza, riferendosi al sindaco di Lubiana Jankovič, per il trattamento iniquo e ingiusto da parte dello stato dove al primo cittadino della capitale vengono cancellati i debiti milionari accumulati mentre la gente comune viene sanzionata per aver dato una mano al vicino di casa. Kangler ha inoltre invitato il premier Šarec a rassegnare le dimissioni in quanto non è in grado di dare voce a tutti i cittadini.
Franc Kangler: Sono contento delle numerose persone scese in piazza. Evidentemente il nostro appello è stato accolto. Non siamo indifferenti al futuro della Slovenia. Chi è sceso in piazza evidentemente sente un dovere morale. Il paese va salvato dalle persone che quotidianamente violano i diritti umani, coloro che fanno distinzioni tra cittadini di prima e di seconda categoria. Si tratta di persone in grado di sanzionare coloro che danno una mano al proprio vicino. La gente mi informa dei propri problemi. Proprio oggi una persona è stata multata perché ha dato una mano in campagna al suocero ottantenne. L’amministrazione finanziaria ha emesso una multa di otto mila euro, sono cose anormali. A partire da oggi iniziamo con uno scontro politico duro contro il governo e tutti coloro che hanno usurpato il paese e non rispettano la Costituzione. Bisogna ristabilire l’ordine e fare trionfare la giustizia.

Il leader del Partito Democratico, Janez Janša è intervenuto puntando sulla democrazia, libertà ed eguaglianza, tutti obiettivi che non sono stati raggiunti in Slovenia, dove a prevalere sono le doppie misure. Siamo qui riuniti, ha poi detto il leader dell’SDS, per porre fine a questo teatrino, e richiediamo a gran voce la revisione, messaggio sempre indirizzato a Jankovič, della cancellazione dei debiti. Stop all’immigrazione clandestina, sgravare fiscalmente i lavoratori e imprenditori e decentralizzare l’operato delle istituzioni, sono i punti sui quali ha puntato sempre Janša. I partecipanti hanno inoltre scandito a gran voce slogan contro quella che hanno definito la mafia rossa, riferendosi al governo Šarec. L’ex membro storico dell’SDS, Franc Pukšič
ha spiegato: Credo sia giunto il momento per noi cittadini sloveni di avere un nuovo governo. Une esecutivo giusto in grado di governare per il bene di tutti i cittadini. Non vogliamo cittadini di prima e seconda fascia, comuni di prima o seconda categoria, insomma è giunto il momento di riprenderci il paese.
Tra i presenti anche Aleš Primc a capo dell’iniziativa civile a sostegno della famiglia tradizionale.
Aleš Primc: Sono sceso in piazza per lanciare un chiaro messaggio al governo: È ora di iniziare a lavorare. Tutti gli scontri interni all’esecutivo non porteranno lontano questo paese. Richiediamo che i politici lavorino nel bene dei cittadini e s’impegnino a risolvere i problemi dell’economia e della gente comune. Io mi trovo qui in piazza per invitare il governo a incentivare i giovani ad avere più bambini. La Slovenia si sta estinguendo. I giovani devono avere la possibilità e le condizioni per poter creare una famiglia. Nei prossimi 20 anni ci possiamo attendere grossi problemi se proseguirà questo trend. Insomma, la Slovenia deve avere più bambini e il governo deve garantire le condizioni ideali.
Vili Kovačič, promotore del referendum contro la legge sul secondo binario ci ha detto che: Sto protestando perché il governo non sta agendo ragionevolmente ma vuole ottenere tutto con la forza. Non può’ imporre un’idea sbagliata già in partenza. Si tratta di un governo incapace di comunicare, mentre d’altro canto si proclamano come dei paladini della democrazia. È una catastrofe.
Le organizzazioni civili presenti sono state numerosi, da quelle contro la costruzione dei centri d'accoglienza per i migranti e fino a quelle che lottano per l'approvvigionamento idrico nell'Istria slovena. A partecipare anche l'associazione per i valori dell'indipendenza slovena. Fredda la reazione dei partiti della coalizione al governo, dal Partito Sinistra i promotori dell’iniziativa sono stati definiti come dei politici falliti in cerca di attenzione.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Borut Živulović
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