Oggi la Giornata mondiale dei diritti umani. Quest'anno il motto scelto è "I giovani per i diritti umani". Diverse le iniziative in questa giornata, anche in Slovenia. L'ombudsman Peter Svetina avverte che quando parliamo di diritti umani parliamo di dignità. Tutti nasciamo liberi, abbiamo la stessa dignità e gli stessi diritti, sottolinea Svetina, intervenuto ad una cerimonia a Brdo, proprio in occasione della Giornata mondiale. Si è poi soffermato sulla mancanza di strategia da parte dello stato, per realizzare i diritti di anziani e invalidi. Oggi manifestazione dei sindacati liberi davanti alla sede del Parlamento con l'appello per pensioni dignitose.
E in occasione della Giorata mondiale Eurobarometro pubblica un'indagine dove risulta che la protezione dei diritti umani è in cima alla lista dei valori dell'Unione Europea.

Eurobarometro ha chiesto ai cittadini comunitari nell'ultima rilevazione autunnale, tra gli altri, quale questione politica dovrebbe essere affrontata come una priorità dal Parlamento. Per quanto riguarda i valori europei, una chiara maggioranza dei cittadini, il 48% vede la protezione dei diritti umani nel mondo, seguita dalla libertà di parola (38%), l'uguaglianza di genere (38%) e la solidarietà tra gli Stati membri dell'UE (33%) come i principali valori da preservare. Sebbene la classifica delle priorità mostri una variazione significativa tra i singoli paesi membri, per la prima volta il cambiamento climatico è in cima alla lista delle questioni importanti per i cittadini: quasi un terzo degli intervistati (32%) vuole che il Parlamento affronti la lotta ai cambiamenti climatici come priorità principale. Nella graduatoria slovena al primo posto c'è la lotta alla povertà, al secondo la lotta alla disoccupazione e al terzo la lotta ai cambiamenti climatici. Il valore più importante per gli sloveni, in perfetta media europea, risulta essere la difesa delle libertà fondamentali, messe sempre più in pericolo, si rileva in occasione della Giornata mondiale, da risposte inadeguate alle crisi in atto e al fallimento delle politiche a livello internazionale. Più della metà degli europei, e il 37 percento degli sloveni, considerano i cambiamenti climatici il problema ambientale più urgente anche sulla scia delle manifestazioni per il clima guidate dai giovani che hanno mobilitato milioni di cittadini nell'UE e nel mondo nel corso di tutto l'anno. Il problema ambientale più urgente da risolvere per gli sloveni, lo pensa il 42% degli intervistati, è la crescente quantità di rifiuti prodotti.

Sul 10 dicembre abbiamo chiesto una riflessione a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. "Noi abbiamo tre grandi crisi davanti a noi; una crisi si chiama conflitti, una crisi dei rifugiati che è spesso figlia della prima e poi una crisi chiamiamola nuova, ma neanche tanto, che è quella del cambiamento climatico, che a sua volta produce rifugiati. Le risposte a tutte e tre queste crisi sono profondamente inadeguate. O non ci si rende conto veramente delle emergenze climatiche perché i governi a parole dicono ma poi non fanno, ci si preoccupa di tenere lontani i rifugiati firmando accordi in tutto il mondo con partner a cui affidare il lavoro sporco di contenere, trattenere, detenere...e i conflitti vanno avanti. Se penso alla Siria da 9 anni, allo Yemen da 5, il Myanmar i tanti conflitti dell'Africa subsahariana e come sempre chi ci va di mezzo sono coloro che non c'entro nulla, penso alle comunità più vulnerabili bambini, le donne, le persone con disabilità. Questo è il quadro opaco del mondo che purtroppo dobbiamo mettere in evidenza anche quest'anno. "

E continua anche l'emergenza migranti.

"Questo riguarda anche la frontiera che abbiamo in comune, tra Italia e Slovenia, che poi è il tratto nord della cosiddetta rotta balcanica lungo la quale si sono viste, e si continuano a vedere specialmente adesso che arriva il freddo, le situazioni inaccettabili di miseria, di privazione di qualunque diritto e noi abbiamo poi raccontato nel corso degli ultimi mesi questa modalità di trattamento, respingimento lungo la frontiera slovena, di persone che sono trattati come dei pacchi postali rimandate di qua di là senza una soluzione. Non c'è proprio una sensazione di politiche adeguate da parte dell'Unione Europea che è uno dei luoghi geograficamente più spopolati del mondo ed e uno dei luoghi anche di risorse dal punto di vista economico che potrebbero far sì che si redistribuissero le persone che si accogliessero in dignità e invece sulla pelle di migranti, richiedenti asilo e rifugiati si gioca spesso una partita politica cinica basata sulla demonizzazione basata sul vantaggio elettorale, cosa che conosciamo bene​ in tutti​". (ld)

Foto: Promocijsko gradivo
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