Stare a casa, evitare contatti mantenere le distanze. Queste le ricette riproposte anche oggi sia dal premier Janez Janša sia dagli esperti del settore. L'epidemia è oramai inevitabile, l’andamento in Slovenia è simile a quello che si è già rilevato da altre parti. A questo punto il virus si sta diffondendo in maniera diretta e non solo tramite contatti diretti con coloro che si sono infettati all’estero. Quello che si può fare è solamente rallentare la sua diffusione con comportamenti preventivi.

Non è escluso che nelle prossime ore possano essere varate una serie di misure restrittive, che al momento sono ancora allo studio del governo. In ogni modo gli esperti le saluterebbero con gioia. Janša ha lanciato un appello ai sindaci chiedendo loro di organizzare la sorveglianza per quei bambini i cui genitori sono indispensabili sul lavoro per fronteggiare l'emergenza. L'idea potrebbe essere quella di coinvolgere gli studenti rimasti a casa in questo periodo per fornire un servizio a domicilio.

Da oggi cambia la metodologia di prelievo del tampone, che sarà fatto solo a coloro che verranno ricoverati in ospedale. Non ha senso farlo a tappeto sugli asintomatici o su chi ha sintomi lievi. Quest’ultimi staranno a curarsi a casa. In questa epidemia -è stato detto- conta solo il numero di coloro che finiscono in corsia, che vanno tra il 5-10% del totale. La malattia ha un andamento blando nella prima settimana e poi in alcuni casi si aggrava repentinamente, tanto da necessitare di un immediato ricovero. Attualmente in Slovenia le persone ricoverate in terapia intensiva a causa del coronavirus sono tre.

Oramai in Europa lo spostamento delle persone è bloccato o quasi e sul fronte trasporti è prevista la chiusura di porti ed aeroporti per il traffico passeggeri, mente il governo sta cercando di risolvere la questione delle merci. Intensi colloqui sono in corso da stamattina. Il primo ministro sloveno ha parlato con quello italiano. La situazione starebbe migliorando grazie a colloqui bilaterali, ma spera nel raggiungimento di un’intesa a livello europeo. Si conta di risolvere la questione al massimo entro mercoledì della prossima settimana. Quello che è chiaro, al momento è che nessuno vuole bloccare gli scambi e men che meno la Slovenia.

Stefano Lusa

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO