Nasce da una tragedia, il crollo del ponte Morandi che è costato la vita a 43 persone e ha messo in ginocchio la città di Genova, ma rappresenta anche un successo della voglia di reagire e delle capacità tecniche italiane.
Nel pomeriggio lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella taglierà il nastro tricolore per inaugurare il nuovo viadotto sul Polcevera, ribattezzato ponte Genova San Giorgio.
Accanto a Mattarella ci sarà parte del governo, compreso il premier Giuseppe Conte, e poi il sindaco di Genova Marco Bucci, che ha seguito la ricostruzione come commissario, il governatore della Liguria Giovanni Toti e Renzo Piano, architetto genovese che ha creato la struttura e ha regalato il progetto alla città.
Il viadotto, che dovrebbe se non risolvere, perlomeno riportare alla normalità la circolazione del capoluogo ligure, è stato realizzato in tempo record, non accusando ritardi nemmeno nel corso del lockdown: ci sono voluti meno di due anni dal crollo, avvenuto il 14 agosto del 2018.
I lavori, gestiti dal Consorzio “Per Genova” erano iniziati l'11 marzo 2019 e un mese dopo era stato posto il primo palo di basamento del ponte, ultimato con i collaudi nelle scorse settimane: si tratta di una struttura di 1.067 metri di lunghezza a campata unica per 30 metri di larghezza, con un'altezza, nel punto più alto, di circa 40 metri. Per costruirlo sono state utilizzate 17.400 tonnellate d'acciaio, e 67 mila metri cubi di calcestruzzo.
Il ponte non sarà però aperto subito al traffico, anche se manca ormai veramente poco per le certificazioni da parte dell’Anas per l’agibilità.
La cerimonia sarà comunque carica di emozioni, in particolare per gli amministratori locali che hanno visto crollare e poi risorgere la struttura. Nel programma è prevista fra l’altro la lettura dei nomi delle 43 vittime del crollo del Morandi, seguita da tre minuti di silenzio e dagli interventi delle autorità.
Non ci saranno però i familiari delle vittime, che avevano chiesto di celebrare l’inaugurazione il 14, il giorno della tragedia, avevano contestato anche il nome della nuova struttura, e hanno deciso di non prender parte alla cerimonia, vista come una festa alla quale non vogliono partecipare perché questo bellissimo ponte, hanno detto, “è nato da una terribile tragedia”.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO