La lettura dei nomi delle 43 vittime del ponte Morandi, crollato il 14 agosto del 2018, ha aperto la cerimonia che ha avviato una nuova pagina per la città di Genova.

A nemmeno due anni dal disastro che aveva messo in ginocchio la città, non solo dal punto di vista della gestione del traffico e del commercio, è stato inaugurato il nuovo viadotto sul Polcevera, ribattezzato ponte "Genova San Giorgio".
Presenti alla cerimonia, celebrata sotto il sole uscito dopo una giornata di pioggia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in precedenza ha incontrato i familiari delle vittime, il premier Giuseppe Conte, il sindaco di Genova Marco Bucci, che ha seguito la ricostruzione come commissario, il governatore della Liguria Giovanni Toti e Renzo Piano, senatore a vita e architetto genovese che ha regalato il progetto alla sua città.
Dopo l’inno di Mameli e la lettura dei nomi, seguita da tre minuti di silenzio, sono intervenuti il presidente Toti, il premier Conte, lo stesso Renzo Piano e il sindaco Bucci: “Siamo riusciti a fare quello che avevamo promesso – ha detto il primo cittadino – e ne siamo orgogliosi, ma voglio dire tre cose. La prima che mi viene in mente è il pensiero alle 43 vittime e alle loro famiglie, e per loro il nostro messaggio è semplice: queste cose non devono succedere più. A loro saremo sempre vicini, Genova non dimenticherà”.
Il secondo pensiero, ha aggiunto, va ai cittadini "a chi ha perso il lavoro, chi ha perso clienti, chi ha avuto ricadute economiche negative, chi ha subito disagi per il traffico, e penso alle imprese del porto, i genovesi hanno sofferto in silenzio rimboccandosi le maniche, ecco oggi noi restituiamo questo ponte alla città di Genova, ma anche ai turisti e a tutti coloro che hanno bisogno di quest’opera”.
“Il terzo pensiero - ha concluso va a tutte le persone che hanno lavorato qui 24 ore su 24, che non si sono mai fermate, e a loro va il mio grazie”.

Il premier Conte ha sottolineato come il ponte sia il simbolo dell'Italia che "sa rialzarsi", ma ha anche ricordato le responsabilità della tragedia: "Non esiste - ha detto - ciò che estingue il dolore della perdita di una vita, tanto più se ciò accade a causa dell'incuria nella gestione di un bene pubblico che proprio per questo andrebbe gestito con cura. Il governo ha ritenuto doveroso condurre un procedimento di contestazione, per riportare a un equilibrio il rapporto concessorio. Il nostro obiettivo è e sarà - ha concluso - tutelare l'interesse pubblico non necessariamente garantito dalla precedente concessione".

I lavori, gestiti dal Consorzio “Per Genova” non si sono mai fermati, nemmeno nel corso del lockdown, realizzando la nuova struttura nel giro di due anni dal crollo: si tratta di una struttura di 1.067 metri di lunghezza a campata unica per 30 metri di larghezza, con un'altezza, nel punto più alto, di circa 40 metri. Per costruirlo sono state utilizzate 17.400 tonnellate d'acciaio, e 67 mila metri cubi di calcestruzzo.
Alla Cerimonia non erano presenti familiari delle vittime, che avevano chiesto di celebrare l’inaugurazione il 14, il giorno della tragedia, e hanno deciso di non prender parte alla cerimonia, organizzata con un programma sobrio come avevano richiesto, ma vista comunque come una festa che rischia di mettere in secondo piano il fatto che, hanno detto, il nuovo ponte “è nato da una terribile tragedia”.
Il ponte non sarà però aperto subito al traffico, anche se manca ormai veramente poco per le certificazioni da parte dell’Anas per l’agibilità, e il sindaco Bucci ha assicurato che il viadotto sarà percorribile già mercoledì, mentre l’area sottostante sarà riconsegnata alla città entro novembre.

Alessandro Martegani


Foto: MMC RTV SLO
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