All'indomani del voto contrario all'esonero del direttore generale di RTV Slovenia Igor Kadunc, dura presa di posizione del rappresentante della Comunità nazionale italiana nel consiglio della RTV di Slovenia, David Runco, per le dichiarazioni considerate offensive e discriminatorie pronunciate dallo stesso Kadunc nei confronti dei programmi italiani di Radio e Tv Capodistria - che "sopravviverebbero" grazie ad un contributo di solidaretà.

Runco, anche per questo motivo, ha votato per la sfiducia. Kadunc porterà a termine il suo mandato che scade comunque nell'aprile del 2021. Il mio voto, ha detto Runco, vuole essere un monito per essere sentiti e ascoltati in futuro.

"Si tratta di una situazione che si protrae praticamente da almeno due anni, dal 2018. Le promesse fatte dal direttore generale in questo periodo, per quanto concerne i programmi della comunità nazionale italiana non sono state in nessun modo realizzate. Definire i nostri programmi come un contributo solidale necessario per mantenere i programmi della comunità nazionale italiana è stata per me, questa dichiarazione del direttore generale, discriminatoria e offensiva nei nostri confronti e soprattutto in contrasto con l'attuale legge sulla RTV, la stessa Costituzione dove vengono chiaramente sanciti i diritti delle minoranze, per non menzionare le convenzioni internazionali. Anche per quanto concerne i mezzi, purtroppo garantiti dall'Ufficio per le nazionalità direttamente per i nostri programmi vengono canalizzati su altri segmenti il che per me è inaccettabile. Anche la richiesta di modifica dello Statuto che potrebbe In effetti portare a una maggiore trasparenza proprio per quanto concerne questo aspetto non è stata mai inserita all'ordine del giorno che i vari Consigli dei programmi della TV. Ritengo che il nostro voto sia solo un riflesso della situazione, per non andare adesso nei dettagli posso menzionare solo la questione del satellite e dell'annunciato taglio delle frequenze. Spero che il nostro voto rappresenti un monito per essere sentiti e ascoltati in futuro."

Non è la prima volta che il direttore generale Igor Kadunc si esprime in questi termini nei confronti dei programmi italiani, considerandoli più un onere che un valore aggiunto. Lo scorso anno disse che offriamo programmi poco interessanti per un pubblico più largo. Ieri l'ennesimo attacco.

"Devo dire che questo mi ha toccato proprio personalmente. Lo ritengo un approccio, una dichiarazione inaccettabile, come detto discriminatoria e non vedo come potevo reagire, ossia sostenere un direttore generale che ci vede solo come un programma superfluo, inutile, di terza categoria. Per me risulta ed è inaccettabile." (ld)

Foto: Radio Capodistria/Alberto Cernaz
Foto: Radio Capodistria/Alberto Cernaz