Secondo il coordinatore per i posti letto per l’emergenza Covid19 del Ministero della Sanità, Robert Carotta, per il momento non ci sono problemi di sovraffollamento negli enti ospedalieri nazionali; il problema è rappresentato però dalla mancanza di quadri qualificati. I posti letto occupati sono mille, questo è un problema che affrontano anche i paesi vicini, dice Carotta. Il sistema sanitario è stato in grado di adattarsi alla situazione, lo ha detto il Ministro della Sanità, Tomaž Gantar. Il numero dei futuri pazienti potrebbe aumentare nelle prossime settimane, ha detto Gantar, dicendo che guarderà con ottimismo la situazione nel momento in cui il numero giornaliero delle persone dimesse sarà superiore a quelle ospedalizzate. E intanto sette nuovi rinforzi tra infermieri e medici sono già operativi all’ospedale di Murska Sobota, anche il personale sanitario dei centri sanitari primari di Aiudussina e Nova Gorica ha risposto all’appello lanciato dall’ospedale di Šempeter, in questa struttura stanno già operando 16 volontari della Croce Rossa. Nella Gorenjska invece sono accorse in aiuto al Centro per gli anziani di Škofja Loka sei infermiere; nell’ospedale di Novo Mesto in questo momento, nonostante i 50 i dipendenti in quarantena, la situazione è stabile, sostiene la dirigenza. All’ospedale di Topošica, il quale dispone di 35 letti per i malati di covid19, per il momento il quadro a disposizione è in grado di affrontare l’emergenza, spiegano. L’ospedale di Slovenj Gradec invece, dove i pazienti ricoverati sono 51, ha lanciato una richiesta di aiuto invano ai medici convenzionati. Numerosi invece i volontari della Croce Rossa e studenti che lavorano come volontari. Come ricordiamo la scorsa settimana il Ministero della sanità aveva invitato le Case della sanità del paese a fornire i quadri rimasti liberi dopo il provvedimento emanato dal Ministero che prevede la cessazione temporanea dei servizi considerati non urgenti. Sotto pressione e in difficoltà per carenza di personale nell'affrontare l'emergenza coronavirus sono soprattutto le case di riposo le quali cercano di affrontare le difficoltà assumendo personale aggiuntivo e ingaggiando studenti di medicina e altri giovani che frequentano studi legati al settore sanitario. Finora sono state assunte 118 persone, altre 114 lavorano part time, mentre gli studenti hanno già accumulato oltre 30 mila ore di lavoro. Il segretario di stato al ministero del lavoro, la famiglia, gli affari sociali e le pari opportunità, Cveto Uršič, ha detto che ora le case di riposo funzionano senza particolari, la maggior parte continua però a denunciare carenza di personale.

Dionizij Botter

Foto: Primorske novice/Leo Caharija
Foto: Primorske novice/Leo Caharija