Deana Potza dell’ispettorato sanitario sloveno ha spiegato che da oggi sono in vigore nuove regole, fornendo però il quadro dal primo all’otto novembre. In questo periodo sono state effettuate in tutto 2459 ispezioni, 95 sanzioni per reati minori per un valore complessivo di 53.200 euro, 183 diffide e 101 provvedimenti amministrativi.

Il numero degli ispettori sanitari non è aumentato mentre sono stati ampliati gli organismi che possono intervenire. L’ispettorato sanitario nella settimana in questione ha monitorato ristoranti, negozi e servizi vari ed ha effettuato oltre 500 controlli all’aperto. Gli ispettori sanitari hanno anche affiancato la polizia nei controlli confinari ad alcuni valichi con la Croazia ed anche ad alcuni posti di blocco tra comuni. Ispezioni sono state anche fatte nelle aree verdi soprattutto nella zona di Lubiana.

Si è constatato che i cittadini stanno rispettando sempre più i divieti e questo dovrebbe contribuire all’uscita dall’epidemia. Rimane una piccola parte della cittadinanza che continua a non seguire le indicazioni e che non intende farlo. Ciò si manifesta anche con insulti agli ispettori. Un fenomeno presente già nella prima fase ma che con l’irrigidirsi delle misure si sta acuendo, soprattutto per il rifiuto di utilizzare la mascherina all’aperto. Si va dalle offese verbali sino all’aggressione fisica subita da uno degli ispettori in Stiria. Minacce anche sui social dove addirittura sono state pubblicate le generalità di tutti gli ispettori sanitari con tanto di minacce a familiari, bambini compresi. In due casi sono state mosse due denunce penali da parte degli ispettori contro gli autori delle intimidazioni. La Potza ha precisato che gli ispettori svolgono solamente il loro lavoro e che per loro non si tratta di un divertimento, smentendo categoricamente la voce che sarebbero pagati a provvigione.

Tutte le misure, ha concluso, saranno inutili se non finiranno le feste private o gli incontri con vicini ed amici nelle quattro mura domestiche, dove gli ispettori non possono intervenire. L’invito è quindi quello di rispettare sempre le norme il più possibile per tornare al più presto alla normalità.

Barbara Costamagna

Foto: Reuters
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