Una strategia che potrebbe sembrare ambigua quella del governo sloveno, che ha detta del suo portavoce Jelko Kacin è nata dalla semplice valutazione che i cittadini dopo settimane di chiusura si ritrovano ad avere alcune necessità urgenti, e quindi l'esecutivo ha deciso di scendere ad “alcuni compromessi”, che saranno probabilmente momentanei visto che, come detto anche dal ministero dell’Interno Aleš Hojs, la situazione in Slovenia e nell'intera Europa è destinata a peggiorare e quindi si tratta di una breve finestra per sopperire ad una serie di necessità prima che ci siano nuove chiusure, forse anche più drastiche.

Visto il quadro non proprio incoraggiante è stato anche deciso di proseguire con l'istruzione a distanza fino alla fine dell'anno, come relazionato in Parlamento dalla ministra dell'Istruzione Simona Kustec. Logicamente quando il quadro epidemiologico migliorerà ha assicurato la ministra la priorità sarà sicuramente la riapertura delle scuole, in primis di quelle dedicate ai bambini con bisogni speciali e della prima triade delle elementari.

Una scelta che è stata accolta positivamente anche dal sindacato dei presidi, poichè anche per loro non ci sarrebbero le condizioni per garantire la salute di studenti e lavoratori.

A richiedere maggiori tutele e indennizzi sono oggi gli autisti di autobus, che attraverso il loro sindacato hanno chiesto che domani si riparta nel rispetto del loro diritto alla salute, prevedendo inoltre maggiorazioni allo stipendio per il lavoro in condizioni di pericolo.

Il ministro della salute Tomaž Gantar, ha espresso i suoi dubbi sulla linea scelta domenica scorsa dal governo, dicendo di temere nelle prossime settimane una pressione troppo alta sulle strutture sanitarie del paese, che sono già al limite delle loro capacità. Gantar ha ricordato tra l'altro che le istituzioni europee stanno avvertendo tutti i loro membri che un'ondata ancora peggiore è attesa per il mese di gennaio e quindi ha detto di augurarsi che anche in questi giorni le persone si comportino in modo responsabile per scongiurare un quadro eccessivamente critico nei tempi a venire.

Barbara Costamagna

Foto: EPA
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