L’argomento verrà affrontato anche mercoledì dal Parlamento Europeo che prenderà in esame lo stato dei media oltre che in Slovenia anche in Polonia e Ungheria. La conferenza dei presidenti, che comprende il presidente dell'Europarlamento e i leader dei gruppi politici, ha deciso infatti di allargare l'ordine del giorno. Durante il consulto preparatorio che si è svolto nell’ambito del gruppo di lavoro guidato dalla deputata Sophie in 't Veld che in seno all'Europarlamento vigila sul rispetto della democrazia, lo stato di diritto e i diritti fondamentali sono intervenuti pure gli eurodeputati sloveni. Assente Janša, il quale aveva però proposto all’eurodeputata di organizzare il prossimo 26 marzo un incontro con lui e con il ministro della cultura, Simoniti, dopo il vertice del consiglio europeo. All’incontro parteciperà pure il difensore dei diritti civici Svetina. A scrivere dei tweet del primo ministro sloveno nei confronti di alcuni politici e media europei sono stati negli ultimi giorni diversi quotidiani. L'austriaco Die Presse valuta che Janša abbia esportato a livello europeo il rapporto conflittuale che avrebbe da tempo con i giornalisti sloveni. E questo, secondo il giornale, è preoccupante visto che la Slovenia tra pochi mesi assumerà la presidenza di turno Ue. "Una leadership europea conflittuale in tempi di Covid è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno" ha scritto il Die Presse. Il sito online EurActiv, senza richiamarsi a fonti, ipotizza addirittura la possibile uscita dei quattro eurodeputati del Partito democratico sloveno dal PPE. Il tedesco Deutsche Welle ha invece titolato “Slovenia: Il maresciallo Tvito e i media” dedicando un ampio articolo al rapporto conflittuale che il premier ha instaurato con i media nazionali. In Europa nessun premier sta conducendo una battaglia personale di questa entità nei confronti dei media, scrive Stephan Ozsvath. In settimana si è inoltre accesa la polemica via twitter che coinvolge il premier Janša e l'europarlamentare belga, Guy Verhofstad dell'Alde, Il Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali e per l’Europa, il quale ha scritto su Twitter che l'SDS continua a minare la libertà di stampa, lanciando un appello alla Commissione europea e al Consiglio di agire prima che la Slovenia prenda in mano la presidenza di turno e diventi la terza potenza antidemocratica, dopo Polonia e Ungheria. Immediata la risposta del premier Janša il quale ha invitato Verhofstad a darsi una calmata. Non sei più a capo di una potenza coloniale e la Slovenia non è il Congo, ha risposto il premier sloveno facendo riferimento ai fasti coloniali del Belgio.

Dionizij Botter

Foto: EPA
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