“I continui tentativi di minare la stabilità finanziaria e l’indipendenza dell’agenzia stampa slovena, STA e i continui attacchi ai danni dei giornalisti, sono motivo di preoccupazione” lo ha affermato Vera Jourova, Vicepresidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza. “In democrazia i media indipendenti dovrebbero lavorare senza timore e senza favori” ha detto la Jourova, preoccupata per quanto sta accadendo negli ultimi mesi in Ungheria, Polonia e Slovenia “per questi tre casi la Commissione è a stretto contatto con le autorità nazionali e sta monitorando la situazione ed è pronta a prendere dei provvedimenti, ha detto la Joureva. “I media non sono dei semplici soggetti del settore economico, ma un importante pilastro della democrazia e dello stato di diritto” ha detto la vicepresidente della commissione ricordando che la situazione dei media viene valutata annualmente con il rapporto che verrà pubblicato a luglio. “Gli strumenti a disposizione della Commissione sono limitati, ma faremo la nostra parte, ma anche i governi dei paesi membri hanno il compito di adempiere ai propri obblighi e garantire la libertà dei media e promuovere un clima favorevole al pluralismo” ha detto la Joureva. Il compito dei politici è quello di rispondere con i fatti, non con gli attacchi, ha concluso.
Durante l’intervento l’eurodeputata dei socialdemocratici, Tanja Fajon, ha detto che il premier Janša attacca i giornalisti, spesso via Twitter, discredita l’Rtv d Slovenia, non da spazio alle critiche, destabilizza finanziariamente l’Sta ed esercita pressioni di vario genere. “Mi auguro che la Slovenia sia in grado di portare a termine con successo la Presidenza UE, ma non ci troviamo sulla buona strada” ha aggiunto la Fajon dicendosi preoccupata per la libertà di stampa e la democrazia nel paese. Irena Joveva del Renew ha invece detto che la Slovenia sta seguendo la via dell’Ungheria e della Polonia “L’Unione non può’ permettersi un terzo membro in questo club illiberale”; riferendosi a Janša, la Joveva ha poi detto che “a causa delle sue azioni e continui tentativi di sottomettere i media ci troviamo in questa situazione”. Romana Tomc del PPE/SDS ha invece riproposto l’invito del premier Janša, il quale aveva invitato la Commissione a fare tappa in Slovenia per verificare la situazione, “il dibattito in corso e un ennesimo tentativo spudorato dell’opposizione slovena di far crollare l’esecutivo”, “La campagna diffamatoria sta dilagando su tutti i canali” ha detto la Tomc ribadendo che il governo non limita le libertà e non è intenzionata a chiudere l’STA. Anche secondo Franc Bogovič del PPE/SLS gli scontri politici interni si sono semplice trasferiti a livello europeo “ne deriva un immagine che danneggia la Slovenia in vista della prossima presidenza Ue”. La Joureva ha poi concluso il dibattito ammonendo che bisogna restare vigili, ricordiamo che Bruxelless ha attivato l’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea per le presunte violazioni dei valori comunitari commesse da Ungheria e Polonia. Ma attualmente questo si trova in una situazione di stallo.

Dionizij Botter

Foto: EPA
Foto: EPA