L'appello era stato formulato oltre che dall'Unione Culturale Economica Slovena, dalla Confederazione delle Organizzazioni Slovene, dalla senatrice Tatjana Rojc, dal deputato alla camera di Stato della Slovenia, la CAN Costiera e l'Unione Italiana.

Il Ministero degli interni, in sostanza, ha solo preso atto della problematica, riservandosi di trasmetterla al gruppo consultivo del Ministero della Salute, che esaminerà la proposta e, in una situazione epidemiologica favorevole, proporrà l'introduzione di modifiche al decreto che stabilisce le condizioni di ingresso in Slovenia al fine di contenere e mitigare gli effetti del coronavirus.
Attualmente, le misure in vigore prevedono l'organizzazione dei punti di controllo in un numero molto limitato di valichi confinari, quelli primari, mentre i valichi secondari, sono stati chiusi. E proprio su questi che verteva l'appello: la loro chiusura crea non poche difficoltà ai pendolari giornalieri, ai lavoratori transfrontalieri, ai discenti, gli studenti, e ai proprietari di immobili. Le citate categorie per i loro impegni giornalieri o impegni quotidiani di lavoro o di studio, sono costrette a sostenere viaggi più lunghi.

Nella risposta del Ministero si legge ancora che il Governo della Repubblica di Slovenia ha sempre dimostrato particolare attenzione nei confronti di suddette categorie, inserendoli nelle così dette eccezioni che possono attraversare il confine nel rispetto di tutte le norme sanitarie e legislative in vigore precisando che sulla base del decreto attualmente in vigore, ha predisposto i punti di controllo di categoria "A" e chiuso quelli della categoria "B", ovvero i valichi minori. Inoltre, chi entra ogni giorno in Slovenia per andare a lavorare e per motivi studio, deve presentare il risultato di un test rapido negativo non più vecchio di una settimana e, a tale riguardo Lubiana ha predisposto delle postazioni nei pressi dei principali posti di confine, per effettuare i test. Il test rapido si applica ai lavoratori transfrontalieri, alle persone che attraversano il confine per motivi sanitari e agli studenti, mentre sono esentati i proprietari di terreni a condizione che riattraversino il confine entro 10 ore. Non abbisogna di esibire il test chi ha un età inferiore a 15 anni.

Corrado Cimador

Foto: EPA
Foto: EPA