Il 31 maggio sarà il centenario della nascita di Alida Maria Altenburger, in arte Alida Valli, l'indimenticabile attrice italiana amata in tutto il mondo, musa dei registi più famosi, da Visconti a Hitchcok fino a Pasolini. Il regista Mimmo Verdesca ne racconta per la prima volta la vita nel documentario "Alida", con la voce di Giovanna Mezzogiorno, in uscita oggi nelle sale italiane dopo l'anteprima triestina di sabato. Nella produzione, realizzata da Venice Film e Kublai Film, è infatti coinvolta - insieme a Rai Cinema e accanto all'Unione degli istriani - anche l'Università popolare di Trieste, che ne assicurerà ora la circuitazione a Pola, città natale della Valli, e in tutta l'Istria, ma anche - in un lungo tour - a Lubiana, a Zagabria e in Montenegro. Dell'iconica attrice di "Piccolo mondo antico", di "Senso" e del "Caso Paradine", che aveva esordito a Cinecittà a soli 15 anni, il film di Verdesca - regista vincitore di due Nastri d'argento per i suoi precedenti lavori - privilegia la dimensione più intima e privata, raccontando la Valli (morta nel 2006) attraverso le parole inedite lasciate nelle sue lettere e nei suoi diari, e tanti altri documenti esclusivi: fotografie, film di famiglia, nuove interviste ai figli, amici e collaboratori, insieme a molto materiale d'archivio pubblico e privato mai visto prima. Impreziosiscono la narrazione le testimonianze di Roberto Benigni, Bernardo Bertolucci, Charlotte Rampling, Vanessa Redgrave, Dario Argento e tanti altri illustri personaggi. Molto riservata, Alida Valli - ha ricordato il regista - rifuggiva dall'essere celebrata e non amava le interviste, e questa gli è sembrata la chiave giusta per raccontarla, come lei non aveva mai fatto in vita. Selezionato al festival di Cannes dello scorso anno, il film ha raccolto ampi consensi alla Festa del cinema di Roma ed è stato successivamente presentato in numerosi altri festival internazionali.

 Alida Valli nel film
Alida Valli nel film "Il terzo uomo"