Foto: Reuters
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Ormai nemmeno i più prudenti negano la possibilità di guardare il futuro con ottimismo in Italia: le ultime cifre registrate nel paese, sia pur di domenica quindi con un calo fisiologico, non si vedevano dallo scorso ottobre.
In particolare il dato delle vittime, l’unico che non viene influenzato dalla giornata festiva, è ridiventato a due cifre, 93: era dallo scorso 23 ottobre che non succedeva, prima della seconda ondata.
Anche i casi sono scesi, meno di 6mila, anche in questo caso un dato che riporta la situazione al 13 ottobre, con terapie intensive e i ricoveri ancora in discesa. Fa ben sperare soprattutto il deciso calo dei decessi fra le fasce di età e le categorie che hanno avviato da tempo la vaccinazione.
Dati se possibile ancora migliori in Friuli Venezia Giulia, che viaggia ormai da due settimane con numeri da regione bianca, e per la prima volta dal 17 ottobre non ha registrato alcun decesso, senza contagi fra sanitari e nelle strutture per anziani. La regione ha ormai solo 16 persone in terapia intensiva e anche i ricoveri negli altri reparti sono sotto quota cento. La soglia dei positivi è ben al di sotto dei 50 alla settimana ogni 100 mila abitanti, facendo ben sperare, nonostante qualche problema sulle adesioni alla campagna vaccinale. Proprio oggi, per non perdere il ritmo della vaccinazioni, la regione ha aperto le prenotazioni agli over 40, e non esclude di vaccinare a tappeto a partire da giugno.
I dati hanno anche rafforzato l’ipotesi di un ulteriore allentamento delle misure di contenimento all’interno del paese. Da ieri non è più necessaria la quarantena per entrare in Italia, anche se rimane l’obbligo di tampone o certificato vaccinale o di guarigione, e a breve si riunirà la cabina di regia a Palazzo Chigi che potrebbe concedere alcuni allentamenti, come la riduzione del coprifuoco, alle 23 o a mezzanotte, o la sua definitiva eliminazione nelle prossime settimane, un’ipotesi che ormai non viene esclusa nemmeno da uno dei ministri più rigorosi del governo, quello della Salute, Roberto Speranza: “Con i dati in miglioramento – ha detto - possiamo allentare e poi superare il coprifuoco”.
Possibile anche la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana, delle piscine al chiuso assieme alle palestre a partire da giugno, e la ripresa del settore dei matrimoni, anche se probabilmente per partecipare bisognerà avere un certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone negativo effettuato 48 ore prima della cerimonia.
Dal primo giugno poi riaprono i ristoranti al chiuso, forse anche oltre le 18:00, e potrebbero riprendere anche le consumazioni al banco nei bar. Ancora nessuna previsione sulla sospensione dell’obbligo d’indossare al mascherina all’aperto, anche se gli esperti prevedono che si possa intervenire su questo aspetto in estate, quando saranno aumentate le persone vaccinante e i contagi saranno sotto controllo.

Alessandro Martegani