L'opposizione accusa il primo Ministro di aver violato diverse leggi, tra cui quella al diritto alla tutela sanitaria: il riferimento è tra l'altro alle carenti ordinazioni dei vaccini. C’è poi la questione dei media, con il blocco dei finanziamenti all'agenzia Sta e provvedimenti ritenuti non appropriati nell'ambito delle misure anti-coronavirus. Jani Möderndorfer della Lista Marjan Šarec, intervenuto in veste di promotore della denuncia ai danni del premier ha elencato una serie d’irregolarità commesse dal premier, tra le quali in veste di Ministro della sanità per non aver provveduto all’approvvigionamento dei vaccini e per il mancato intervento che andrebbe a garantire il finanziamento dell’STA. “Janša sta permettendo la violazione di una serie di atti giuridici oppure ne ostacola la loro attuazione in modo autoritario e prendendosi gioco dei cittadini” ha detto Möderndorfer precisando che il premier “agisce in questa maniera perché si tratta di una guerra personale contro l’ordinamento democratico e contro tutto quanto è indipendente e autonomo” ha precisato il deputato del LMŠ. Il premier Janez Janša ha risposto alle accuse, numeri alla mano, spiegando che in Slovenia in questo momento le persone alle quali è stata somministrata la prima dose del vaccino sono 636 mila, mentre quelle con la seconda 242 per una cifra complessiva che si aggira sulle 900 mila persone “entro l’estate bisognerà vaccinare centinaia di migliaia di persone per raggiungere un livello d’immunizzazione soddisfacente “ha detto Janša. “La Slovenia percepirà la prossima settimana circa altre 300 mila dosi di vaccini in questo momento ci troviamo nella media Europea” ha sottolineato sempre Janša. Di questo passo, ha spiegato il premier, “lo stato d’epidemia potrebbe essere revocato entro la metà di giugno, e sarà l’ultima, molte misure verranno revocate mentre altre resteranno in vigore” aggiungendo che la cosiddetta carta verde digitale potrebbe essere operativa già nella prima metà di giugno e coinciderà con la fine formale dell’epidemia. Secondo il coordinatore della Sinistra-Levica, Luka Mesec il governo in tema di libertà di stampa agisce in base al principio “prima discreditare dopodiché liquidare”, facendo riferimento quanto sta accadendo con l’agenzia stampa, STA. “Chi voterà a favore della denuncia costituzionale darà un chiaro segnale di credere nelle democrazia e nello stato di diritto” ha detto Golubovič, capogruppo LMŠ.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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