Saranno in questi giorni cinque mesi - lunghi, per chi l'ha conosciuto e stimato - dall'improvvisa e prematura scomparsa, avvenuta a inizio gennaio a Pola all'età di 67 anni, di Goran Filipi, già ordinario di Storia della lingua italiana e Dialettologia all'ateneo polese, ma anche fondatore dell'Istituto di linguistica del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria. Italianista, romanista, ma soprattutto dialettologo, così amava definirsi il professor Filipi, uno studioso di grande valore a cui dobbiamo innumerevoli contributi sulla realtà plurilingue (slava e romanza) della nostra regione. Sono oltre una ventina le sue pubblicazioni in volume nel campo della lessicografia e dell'etimologia. Nato a Zara (dov'era poi tornato per frequentare l'università) ma cresciuto a Isola, parlava lui stesso sin dall'infanzia tre lingue, croato, sloveno e italiano. Oltre che a Pola, dove ha formato generazioni di studenti, aveva insegnato a Lubiana e a Capodistria, e tenuto corsi a Udine e in altre università italiane. Dal 2012 era membro dell'Accademia croata delle scienze e delle arti. Goran Filipi ha dedicato una particolare attenzione all'istrorumeno, del quale era considerato uno dei maggiori esperti in assoluto. Fra le altre opere è poi da citare almeno l'Atlante linguistico istrioto, curato insieme a Barbara Buršič Giudici e uscito recentemente in una seconda edizione riveduta e ampliata.
A ricordarne la figura in occasione dell'incontro organizzato dalla libreria Libris saranno oggi due allievi, la dialettologa Suzana Todorović, che ne sta seguendo brillantemente le orme, e il filologo Valter Milovan, affiancati dall'operatrice culturale Irena Urbič. L'appuntamento è fissato per le ore 18 in piazza Prešeren (Muda).

Il linguista Goran Filipi  (1954-2021), foto lavoce.hr
Il linguista Goran Filipi (1954-2021), foto lavoce.hr