Foto: MMC RTV SLO
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Il governo italiano ha quindi deciso che il green pass sarà obbligatorio per poter accedere a molti esercizi ed attività, questa una delle principali novità del nuovo decreto-legge Covid. La certificazione verde servirà anche per recarsi al cinema e negli stadi e sono previste multe fino a mille euro per i trasgressori. Le discoteche rimarranno invece chiuse, ma si sta pensando a dei rimborsi per queste categorie.

Il green pass si può ottenere con la prima dose di vaccino o con il tampone rapido fatto nelle 48 ore precedenti. Per chi è guarito dal Covid rimarrà in vigore fino a sei mesi dopo la guarigione. Sono esclusi dal Green pass i centri educativi per l'infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione. Lo stato di emergenza è stato prorogato fino a 31 dicembre.

Il governo per ora non ha toccato il tema dell'ipotesi di Green pass per i trasporti a lunga percorrenza e locali, fondamentali in vista di settembre, con il ritorno dalle ferie e la riapertura delle scuole. Il capitolo istruzione e l'eventuale obbligo di vaccino per docenti e personale scolastico ed anche l'idea del Green pass nei luoghi di lavoro saranno verrà discusso probabilmente la prossima settimana.

Cambiano, inoltre, i parametri per l'ingresso delle Regioni (attualmente tutte in zona bianca) nelle fasce di rischio con più restrizioni. Resta di 50 per 100mila abitanti l'incidenza per passare dalla zona bianca alla zona gialla ma diventano determinanti anche gli indicatori ospedalieri, ovvero l'occupazione delle terapie intensive, cha passa al 10% per diventare zona gialla, al 20 per la zona arancione ed al 30 per la zona rossa.

Il premier Mario Draghi, intanto, ha voluto anche lanciare un duro messaggio a chi ancora esprime incertezza sulle vaccinazioni, pronunciando le parole: "Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore". Un segnale netto anche a quei politici che ancora strizzano l'occhio ai no-vax ed alle persone che continuano a nutrire dubbi sulla necessità di immunizzarsi.

Anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha parlato della necessità di un cambiamento nella comunicazione sulle vaccinazioni.
È importante accompagnare il Paese, vedo una tensione che mi preoccupa, uno scontro fra bande", ha affermato il governatore del Friuli-Venezia Giulia, che ha aggiunto: "non bisogna accusare nessuno e non bisogna mettere sulla graticola chi non vuole vaccinarsi, ma occorre spiegare". Fedriga ha concluso rivolgendo un nuovo appello a vaccinarsi, dichiarando: "Per chi lo fa ci sono meno probabilità di ammalarsi in modo grave; il grande vantaggio del vaccino è che evita la malattia grave".

Davide Fifaco