Sembra essere ancora in fase di rodaggio l’avvio dei controlli sul rispetto del criterio GVT (guarito, vaccinato o testato). Da oggi, infatti, per accedere ai luoghi di lavoro, ma anche a tutta una serie di esercizi commerciali considerati “non essenziali”, e attività culturali, bisognerà esibire il certificato di vaccinazione, guarigione o un tampone negativo.
I controlli sono scattati questa mattina, ma non con le stesse modalità in tutte le attività: le grandi catene e strutture si sono organizzate, anche grazie alla maggiore disponibilità di personale. Le strutture come Mercator, Merkur, Obi, hanno piazzato degli addetti alle entrate, che chiedono di esibire il Green pass, in alcuni casi anche scansionato tramite il telefono. La maggior parte di clienti si prepara con il pass già in mano, qualcuno sbuffa, e non è mancata qualche discussione. In altri centri commerciali come il Tus a Capodistria gli addetti si limitano a informare che è necessario il Green pass per l’ingresso.
All’Ospedale di Isola gli addetti alla sicurezza verificano la validità del Green pass, all’ingresso: i pazienti che dovevano effettuare visite specialistiche, ieri sera erano stati avvisati con un sms che coloro che non soddisfano i criteri GVT si sarebbero potuti sottoporre a un test rapido gratuito che avrà validità settimanale esclusivamente per l'accesso alla struttura.
Controlli accurati anche alla Banca Intesa di Capodistria, dove gli addetti all’ingresso ci hanno detto di essere stati costretti a respingere alcuni clienti che non avevano la certificazione.
Fra gli addetti al controllo l’atteggiamento è di comprensione, ma anche di fermezza con i clienti, e non manca qualche preoccupazione per il flusso di persone che, perlomeno questa mattina, sembra essere calato a causa delle nuove regole. “Di solito a quest’ora il magazzino è piano di clienti – cui dice un commesso di una grande struttura a Capodistria – oggi invece ci sono sole poche persone: speriamo che la situazione cambi, ma siamo preoccupati”.
Situazioni differenti invece per i piccoli esercizi, bar e ristoranti: alcuni scansiscono il Green pass, altri si assicurano solo che i clienti ne siano in possesso, altri ancora non chiedono nulla.

Scuole diverse anche per quanto riguarda i distributori di benzina: la catena Petrol ha attuato le misure già annunciate e i Green pass vengono scansionati da un addetto fuori o all’interno del distributore, prima d’iniziare a fare benzina, e il rifornimento non viene consentito se non si soddisfano i criteri. All’OMV invece viene chiesto se si è in possesso del green Pass al momento del pagamento, e non manca chi manda il figlio under 12 a pagare per evitare discussioni.

Accanto un calo della clientela, per oggi, le nuove norme hanno provocato anche un altro effetto collaterale: le code di fronte ai centri vaccinali, agli ambulatori e ai gazebo che effettuano tamponi: questa mattina la coda di fronte al tendone del centro commerciale Supernova ha raggiunto rapidamente i 50 metri, con decine di persone in paziente attesa di ottenere il test che consente due giorni di liberi acquisti.
Lara Drcic, Alessandro Martegani