“Dobbiamo agire adesso: abbiamo tanto da imparare dalle vostre idee, i vostri suggerimenti e la vostra leadership. La vostra mobilitazione è stata di grande impatto, e potete starne certi: vi stiamo ascoltando.”
Il premier Mario Draghi intervenendo al pre-Cop26 di Milano, in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di fine ottobre in Scozia, ha confermato la necessità di ascoltare i tanti ragazzi che in questi anni hanno manifestato per richiamare le generazioni più anziane alle proprie responsabilità sui danni all’ambiente.
Draghi prima del suo intervento, ha incontrato la stessa Greta Thunberg insieme alle militanti per la lotta al cambiamento climatico Vanessa Nakate e Martina Comparelli.
“Questa generazione, la vostra generazione, - ha detto il premier italiano - è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento, e la transizione ecologica non è una scelta – ha ricordato - è una necessità. Abbiamo solo due possibilità: o affrontiamo adesso i costi di questa transizione, o agiamo dopo - il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico”.
Non sono mancate però le contestazioni: lo stesso intervento di Draghi è stato interrotto da alcuni giovani manifestanti, mentre all’esterno ci sono stati scontri fra la polizia e i dimostranti che cercavano di bloccare l’accesso alla sede del vertice.
A Youth4Climate uno degli eventi preparatori alla conferenza sul clima Cop 26 di Glasgow, è intervenuto in remoto anche il premier britannico Boris Johnson ricordando come “i giovani di tutto il mondo stanno già pagando il prezzo per le azioni sconsiderate dei più grandi". "C'è ancora giusto il tempo per fermaci", ha aggiunto.
Nel documento finale della Youth4Climate sono state inserite alcune richieste ai leader mondiali, come l’inclusione dei giovani nelle decisioni sulla lotta alla crisi climatica, la ripresa sostenibile dopo la pandemia puntando su rinnovabili e risparmio energetico, obiettivi di zero emissioni per le aziende private e chiusura dell'industria dei combustibili fossili al 2030, e un sistema educativo che renda consapevoli i giovani della crisi climatica.