Dopo l'incontro tra il primo ministro Janez Janša e il commissario alla Giustizia Didier Reynders, la Commissione europea ha nuovamente chiesto soluzioni rapide in relazione alla nomina dei procuratori europei delegati dalla Slovenia per garantire il pieno funzionamento della Procura europea.
Secondo fonti dell'esecutivo comunitario, Janša e Reynders, durante l'incontro, avvenuto su richiesta delle autorità slovene, hanno discusso dei dossier chiave della presidenza slovena del Consiglio dell'UE e del rapporto della commissione sullo stato di diritto nei paesi membri. Reynders si è detto disponibile a fare la sua parte per facilitare il dialogo tra la procura europea e il governo sloveno, ribadendo che una soluzione per garantire il pieno funzionamento della procura deve essere trovata rapidamente.

Foto: MMC RTV SLO/GOV.SI
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Giovedì della scorsa settimana Reynders aveva incontrato anche il ministro della giustizia sloveno, Marjan Dikaučič; nell'occasione era stato affrontato lo stesso argomento e da parte europea era stata evidenziata la necessità di proseguire l'iter, alla luce della sentenza del Tribunale amministrativo che cancella la decisione con la quale il governo aveva annullato la procedura di nomina di Tanja Frank Eler e Matej Oštir quali procuratori delegati europei in rappresentanza della Slovenia. Non è chiaro se i colloqui di questi giorni significhino che la Commissione sta pianificando provvedimenti nei confronti della Slovenia per la mancata nomina dei delegati, come l'avvio di procedimenti legali per violazione del diritto europeo o l'attivazione delle norme che rendono possibile bloccare i pagamenti dal bilancio UE agli stati membri che non rispettano lo stato di diritto. Intervenendo all'Europarlamento, Reynders ha ribadito il ricorso alla condizionalità che lega proprio il rispetto dello stato di diritto all'erogazione dei fondi comunitari.

Delio Dessardo

Foto: EPA
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