Come ha spiegato Beno Meglič a capo della Criminalpol di Maribor, sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari a Lubiana, Maribor, Celje, Novo Mesto, Murska Sobota, Kranj e Nova Gorica. Perquisiti numerosi spazi e pure veicoli pesanti. I due indagati, entrambi medici, avrebbero emesso green pass falsi, secondo indiscrezioni i due avrebbero guadagnato circa un milioni die uro, sempre secondo indiscrezioni tra le persone che hanno acquistato un certificato falso vi è pure un agente della polizia, il quale sarebbe stato già licenziato. Sempre Meglič ha precisato che i due indiziati avrebbero commesso numerosi reati nel campo della Medicina del lavoro procurando ai clienti certificati medici falsati necessari per poter svolgere l’attività lavorativa o attività sportive. L’indagine coinvolge pure le imprese e organizzazione che hanno consapevolmente acquistato i certificati medici di idoneità. I certificati sospetti rilasciati in dieci anni sarebbero stati dieci mila, i due medici, ha spiegato Meglič, durante l’epidemia di Covid19 hanno rilasciato circa cento certificati che attestavano guarigioni mai avvenute e test antigenici, HAG e PCR negativi. “La Criminalpol munita dell’ordinanza che ha consentito indagini segrete e le intercettazioni è riuscita a raccogliere un numero sufficiente di prove che hanno messo in luce i reati commessi” ha spiegato Meglič, aggiungendo che sono in corso pure indagini per reati di corruzione.
Pure la polizia di confine ultimamente ha riscontrato numerosi certificati covid contraffatti a Obrežje, Rigonci, Sicciole e Dragogna, cinque i cittadini stranieri e quattro sloveni che hanno esibito green pass falsi. L’Amministrazione di polizia di Capodistria ha comunicato che al valico di Dragogna sono stati scoperti due cittadini sloveni muniti di test PCR falsi e di certificati digitali contraffatti, mentre una donna ha esibito un certificato medico con data di validità modificata. Tutte queste persone sono state denunciate e rischiano una pena fino a tre anni di reclusione per falsificazione di documenti.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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