Tra gli argomenti di maggiore attualità nell'odierno dibattito, anche il caro energia, che colpisce in particolare la fascia socialmente più debole della popolazione, a causa dell’aumento dei prezzi delle fonti energetiche, come elettricità a gasolio da riscaldamento. Al governo vengono chiesti interventi immediati. Rispondendo alla domanda della parlamentare SD Bojana Muršič, il premier Janez Janša ha detto che i rincari nel settore energetico, alimentare e altri, è in questo momento un problema di livello globale. “Parzialmente questo trend è stato determinato dal passaggio alle cosiddette energie verdi, mentre in parte dalla decisone di stampare moneta per la ripresa dalla crisi pandemica”. Sono tutte cose per le quali la Slovenia non può avere alcuna influenza e non sono assolutamente semplici” ha detto Janša ricordando che la liberalizzazione dei prezzi dei carburanti è stata decisa dai governi passati, già nel 2016, come del resto il prezzo dell’olio combustibile. “Solamente una piccola parte è rimaste deregolata” ha precisato il premier ricordando che dobbiamo decidere se “inseguire gli obiettivi ambientali che ci siamo prefissati oppure ridurre le imposte e abbandonare così gli obiettivi in tema di sfide climatiche”.
I rincari dell’elettricità e del gas metano secondo il premier per ora non sono eccessivi, gli aumenti si verificheranno però agli inizi del prossimo anno e creeranno difficoltà agli utilizzatori del settore energetico, “il governo in questo caso dovrà agire con proposte concrete” ha ribadito Janša. Secondo i deputati dell’opposizione l’assoluta liberalizzazione del mercato non è stata la strada giusta, mentre l’esecutivo continua a rassicurare sostenendo che sono già pronte le misure in grado di limitare potenziali crisi. Miha Prevc di Nuova Slovenia ha detto che i Ministeri preposti hanno già redatto delle proposte atte a garantire il finanziamento degli aiuti per il pagamento dei rincari dove necessari che riguardano le fasce vulnerabili della popolazione: “La prima proposta prevede l’introduzione dei buoni energetici che saranno a disposizione di 65 mila persone, mentre l’altra misura è l’aggiunta che ammonterà a un quarto della cifra dovuta e della quale beneficeranno le persone che percepiscono l’assistenza sociale. Le persone che non rientrano in queste fasce, ha spiegato poi Prevc, possono comunque richiedere degli aiuti straordinari per i costi aggiuntivi determinati dai rincari nei locali centri di assistenza sociale. “Il Ministero dell’ambiente ha precisato che dal 2021 e fino al 2023 verranno stanziati dal fondo per i cambiamenti climatici 266 mila euro per limitare la povertà energetica, solamente nell’anno corrente sono stati già stanziati 90 mila euro” ha spiegato Prevc.
L’opposizione resta però scettica sostenendo che i prezzi dei prodotti energetici, dell’elettricità e dei beni di prima necessità stanno schizzando alle stelle, secondo la parlamentare degli SD, Bojana Muršič a breve le persone saranno costrette a scegliere se comprare il cibo oppure pagare la bolletta del riscaldamento

Dionizij Botter

 Foto: DZ/Matej Grah
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