Per il 2022 è così previsto un aumento delle spese pari a 14 miliardi mentre per l’anno successivo a 13,4. Le misure adottate dal governo per limitare i danni del covid 19 all’economia verranno invece sospesi gradualmente, ha spiegato sempre Šircelj. Anche il disavanzo, in base alle previsioni del governo, subirà una riduzione graduale a 4,6 per cento del Pil nel 2022 e fino al 2,7 nel 2023. Nonostante le previsioni che parlano di una riduzione del debito, il consiglio fiscale ha ammonito che questo resterà comunque molto alto. Se si verificherà un trend positivo della crescita economica le entrate potrebbero superare quelle antecedenti alla crisi pandemica e nel 2023 potrebbero essere superiori del 9%. Šircelj ha poi spiegato alla Camera che il governo ha preparato il progetto durante la pandemia e di conseguenza le regole della clausola di salvaguardia sono ancora valide e di conseguenza è ancora possibile la deroga alle regole fiscali. In questo momento il governo starebbe già varando le misure per fare rientrare il disavanzo nei parametri consentiti. Un importante ruolo spiega l’esecutivo, nell’attuazione dei bilanci, dipenderà dai fondi che verranno stanziati a livello Ue. Sempre secondo l’esecutivo nei prossimi anni gli investimenti riguarderanno soprattutto la sanità, l’ambiente e la digitalizzazione. Anche l’aumento degli investimenti è stato determinato dai fondi Ue, ha spiegato Šircelj, soprattutto quelli che verranno messi a disposizione dal dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il deficit atteso per il 2022 è di 2,47 miliardi di euro ovvero il 4,6 per cento del Pil mentre per il 2023 di 1,52 miliardi, ovvero il 2,6 per cento del Pil. Un clima economico favorevole determinerà u aumento degli investimenti e dei consumi e pure delle entrate determinate dall’imposta sul valore aggiunto, ha detto Šircelj ricordando che l’attuale situazione è estremamente imprevedibile: “Questo è un virus” facciamo di tutto per limitarne la diffusione. I deputati dei banchi dell’opposizione hanno invece criticato le uscite previste per il 2022: “Viviamo di prestiti senza una piano serio” ha detto Peček della Lista Marja Šarec. Secondo Matjaž Han degli SD invece il governo avrebbe perso il controllo sulle spese. Anche secondo il coordinatore della Sinistra, Luka Mesec le due proposte mancano di lungimiranza. “Sono soldi destinati alle persone e non a coprire i buchi creati dal settore bancario” è stato invece il commento di Jožef Horvath del NSi partner della coalizione al governo; un bilancio orientato allo sviluppo è stato invece il commento di Monica Gregorčič dell’SMC. I due documenti godono pure del sostegno dei pensionati Desus, prevedono infatti un aumento dei fondi destinati alle pensioni di 72 milioni.

Dionizij Botter

Foto: Televizija Slovenija
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