Petar Tutavac è morto in Serbia all' età di 88 anni. Verrà ricordato in questa parte d' Europa per aver inventato la popolare

Foto: MMC RTV SLO
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che si potrebbe tradurre come casalinga o massaia, un biscotto che consiste in un wafer coperto sulla parte di fondo con un sottile strato di cioccolato. Ha la forma di cuore ed è molto apprezzato anche all' estero. Ci sono italiani che ne fanno provviste ogni volta che vengono in Croazia. Ebbene la Domaćica è stato il lavoro pratico di diploma di Petar Tutavac, al corso per biscottai organizzato dall'industria dolciaria Kraš di Zagabria. Era il 1947 e si può dire Tutavac fosse il primo biscottaio diplomato nell' ex federativa. A partire dal 2010 la Kraš ha lanciato sul mercato la Bijela Domaćica, o Domaćica bianca, insaporita con cannella e ricoperta di uno strato sottile di cioccolato bianco. Tutavac è stato anche il primo produttore di grissini nell' ex Jugoslavia. Un'altra sua invenzione di successo è il Plazma, prodotto nella fabbrica da lui aperta a Požarevac in Serbia. Si potrebbe definire la variante jugoslava del popolarissimo Plasmon italiano di cui aveva modificato la ricetta. E circa il nome del prodotto erano sorti problemi con la Plasmon. Proprio come succede oggi per la denominazione di certi vini. Ebbene Tutavac aveva proposto una soluzione di compromesso accettata dalle due parti. Ossia la fabbrica serba poteva produrre il Plazma ma non esportarlo in Italia, e di riflesso la Plasmon non poteva esportare il suo biscotto in Jugoslavia. Da sottolineare che Petar Tutavac non ha mai brevettato i suoi prodotti in quanto li riteneva proprietà del popolo. Con la sua scomparsa esce di scena un personaggio che ha reso dolce la vita a generazioni e generazioni nei territori dell'ex federativa, a fronte di amarezze di ogni genere.

Valmer Cusma