Foto: Reuters
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Le conseguenze dell’attacco della Russia all’Ucraina si stanno facendo già sentire anche in Friuli Venezia Giulia. Già da qualche giorno è infatti aumentata l’attività alla base USAF di Aviano, una delle più grandi basi aeree americane in Europa, dove il livello di allerta è stato elevato al grado più alto.
Il rumore degli aerei è presente e avvertito in tutta la regione, con gli Eurofighter italiani e gli F 16 americani pronti a qualsiasi evoluzione della situazione. Gli aerei Nato hanno già compiuto delle missioni di pattugliamento verso i confini dell’Ucraina e di ricognizione sulle portaerei dislocate nel Mediterraneo.
Anche il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha espresso “vicinanza e solidarietà” al popolo ucraino e ai corregionali residenti nel Paese sotto attacco: l'assemblea ha approvato all'unanimità una mozione che chiede al presidente dell'Aula, Piero Mauro Zanin, e al governatore Massimiliano Fedriga di “sostenere le iniziative diplomatiche del Governo e dell'Unione Europea per porre termine all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia”.
Nel testo viene anche espressa preoccupazione per “il rischio di un allargamento della guerra” e per le ripercussioni “sull'intero continente europeo e sulle attività di cittadini e imprese del Friuli Venezia Giulia”.
In effetti la crisi potrebbe se non altro alimentare ulteriormente i rincari di prezzi, a partire dal gas, e rendere più difficili le attività economiche. Il rincaro delle materie prime invece potrebbe pesare sulle attività di imprese e porti: le attività di porto di San Giorgio, dove arriva gran parte dell’acciaio dell’Ucraina, potrebbe ad esempio subire un drastico rallentamento, così come settori come le costruzioni, a causa della scarsità di materie prime.

Alessandro Martegani