Foto: Radio Capodistria/fifaco
Foto: Radio Capodistria/fifaco

La delibera accolta nell’ultima riunione dell’Assemblea dell’Unione Italiana sulla denominazione della provincia autonoma a Statuto speciale dell’Istria nella Repubblica di Slovenia sarebbe frutto di una “grande confusione”. Una decisione presa su un tema aleatorio, visto che “la regionalizzazione” del paese, secondo il consiglio della CAN capodistriana, “non è ancora all’ordine del giorno di nessun organo competente”. Le conclusioni dell'Unione Italiana sarebbero state elaborate a partire da materiali “incongruenti”, come “la proposta di Decreto, presentata dal coordinamento dei quattro sindaci di Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano del 5 ottobre 2021” e il relativo parere positivo della CAN capodistriana.

Materiali, questi, ottenuti senza consultare la CAN; utilizzati in modo “inappropriato e strumentale”, visto che il documento della CAN non ha nulla a che fare con la delibera sulla Costituzione della provincia autonoma. L’Assemblea sarebbe stata così “male informata”; anche perché, ribadiscono i consiglieri, loro sono sempre stati favorevoli alla istituzione della “Provincia autonoma a Statuto speciale dell’Istria”, come sostenuto anche nel documento dell'Unione Italiana.

In conclusione, la CAN si rivolge al Presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, chiedendo di convocare “una riunione tematica dell’Assemblea", allargata "a tutti i soggetti interessati, al fine di discutere la specificità dell’intera Istria in considerazione della presenza autoctona della (...) Comunità Nazionale”.

A margine del dibattito, Alberto Scheriani ha detto di rigettare l’accusa di “tentato sabotaggio” che in quell’occasione il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul gli avrebbe rivolto. “Mi rammarico che il presidente dell’Unione abbia usato parole del genere nei confronti di un altro dirigente di un’istituzione della minoranza”, ha concluso Scheriani.

Barbara Costamagna