Foto: AP
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Il segretario di Stato americano e il capo del Pentagono hanno espresso solidarietà al presidente ucraino. Anthony Blinken e Lloyd Austin hanno poi annunciato un graduale ritorno dei diplomatici statunitensi a Kiev e ulteriori aiuti militari diretti e indiretti di oltre 700 milioni di dollari. Austin ha anche detto che Washington vuole vedere Mosca "indebolita" a tal punto, che non possa più lanciare nuove guerre. Dopo l'incontro, Volodymyr Zelensky ha affermato in un tweet, che "l'amicizia e il partenariato tra Ucraina e Usa sono più forti che mai".
Kiev ha intanto chiesto a Mosca di "tenere una sessione speciale dei negoziati accanto all'acciaieria Azovstal" di Mariupol ed è in attesa di una risposta. "Nonostante le sofferenze, noi vogliamo continuare le trattative, ma la Russia vede solo la guerra e non la pace", ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ricordando che i negoziati verrebbero chiusi se l'esercito di Mosca uccidesse i soldati a Mariupol.
E anche ieri, nel giorno della Pasqua ortodossa, le violenze in Ucraina non si sono fermate. Le forze di Mosca hanno bombardato territori occupati nella regione di Kherson con carri armati che battono bandiera ucraina. Le truppe russe continuano "a esercitare pressioni psicologiche e di fuoco sui civili". L'esercito russo si sta inoltre preparando ad attaccare Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino, nella zona centro-meridionale del Paese. L'offensiva è attesa nei prossimi giorni. Secondo il capo dell'amministrazione locale, la città è "assolutamente pronta" a difendersi.
In Russia invece, nella località di Bryansk, non lontano dal confine ucraino, brucia un deposito di carburante. Lo hanno riferito le autorità locali. Ancora ignote le cause dell'incendio, per il momento non sembra ci siano vittime.


E. P.