Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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È stato l’ormai “solito” 25 aprile accompagnato da polemiche, anche quest’anno, partite già da alcuni giorni, dopo le dichiarazioni del presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che ha criticato l’invio di armi alla resistenza Ucraina e la successiva dichiarazione del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ha sottolineato proprio come grazie anche alle armi fu ottenuta la Liberazione dal nazifascismo.

Successive polemiche sono scaturite dalla richiesta di tenere le bandiere della Nato fuori dalle manifestazioni per la Liberazione ed in molte città italiane si sono registrate tensioni tra gli stessi manifestanti.

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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A Trieste qualche tensione l’hanno creata anche le bandiere europee portate dai rappresentanti di +Europa, contestati da alcuni esponenti della sinistra radicale, episodio che si è svolto nel parcheggio adiacente alla Risiera al termine delle manifestazioni istituzionali.

Ma già prima, all’ingresso del Monumento che ricorda l’unico campo di sterminio in Italia provvisto di forno crematorio, avevano protestato un piccolo gruppo di “No green pass” ed alcuni contestatori del governo Draghi.

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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Per tutta questa serie di motivi è parso particolarmente centrato il discorso proposto dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che ha evidenziato come “questa Festa della Liberazione è nuovamente minacciata dalla guerra di Putin nei confronti dell’Ucraina che rappresenta anche l’attacco, oltre che ad un popolo, a quei valori su cui tutti noi fondiamo il nostro vivere quotidiano”. Ma il primo cittadino del capoluogo giuliano ha anche ricordato l’Europa, affermando: “È in questo preciso momento storico che quella che a molti sembra essere solo l’Unione Europea della finanza, si è riscoperta essere l’Unione Europea dei Popoli, dove, ognuno a proprio modo, ha organizzato una nuova Resistenza contro il nemico comune che sta minacciando i nostri valori fondanti”.

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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È stato molto duro contro le contestazioni il Presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che se la prende in particolare contro la sinistra radicale, accusata di creare inutili divisioni. Queste le parole del Governatore: “Dobbiamo riaffermare con ancora più forza i valori del 25 aprile, senza ideologie che dividono l'unità del paese in questo momento. Purtroppo, vedo ancora, malgrado siano passati tanti anni, troppa ideologia, troppo estremismo, che guarda ad un estremismo di sinistra, che vuole dividere questa giornata e devo dire chi vuole dire questa giornata, prima di tutto fa un torto a chi ha resistito, a chi ci ha consegnato un paese democratico. C'è sempre una forte contrapposizione che viene a crearsi, anche qua fuori, ho visto le manifestazioni fuori dalla Risiera. È una contrapposizione inaccettabile! Il 25 aprile deve essere un valore di tutti. Se qualcuno pensa di appropriarsene, oltretutto utilizzando l'intolleranza verso chi non è dalla loro parte politica, va a negare i valori del 25 aprile stesso. Dobbiamo essere in grado di superare insieme queste divisioni perché il 25 aprile non può essere ridotto a una lotta tra bandiere”.

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Davide Fifaco