Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

Una tradizione di lunga data quella che celebra la Madonna di Semedella. La chiesetta intolata alla Beata Vergine delle Grazie venne eretta nel 1640 ai bordi di quello che fu il lazzaretto, estrema dimora dei morti per malattie contagiose, in particolare l'ultima pestilenza, quella che infierì nel 1633. Da allora i capodistriani espressero un voto, quello di venire in pellegrinaggio ogni seconda domenica di Pasqua per onorare la Madonna. Un appuntamento annuale di fede che poi si è arricchito anche di elementi profani come la fiera con la vendita della ciambella detta in dialetto "bussolà". Dagli anni novanta del secolo scorso la "festa della Semedella" è diventata anche occasione di saltuario ritorno ai luogo d'origine di numerosi esuli, non solo dal vicino Friuli Venezia Giulia, ma anche da più lontano. La messa è stata celebrata negli anni da diversi sacerdoti, sia locali che profughi. Particolarmente caro ai capodistriani rimane il ricordo di don Giovanni Gasperutti che per lunghi anni ha presieduto la cerimonia ricordando ogni volta, nelle omelie, aneddoti di vita vissuta nella Capodistria che fu e proponendo sempre un pensiero positivo sulla realtà di oggi.
La messa a Semedella oggi comincerà alle 17. Il rito sarà accompagnato dal soprano Eleonora Matijašič e dall'organista Riccardo Cossi. L'organizzazione è affidata come sempre alla Comunità degli italiani di Capodistria. A poche ore dall'appuntamento, una considerazione del presidente Mario Steffè: "La Comunità degli italiani 'Santorio Santorio' e la comunità dei fedeli capodistriani provenienti da ognidove hanno atteso a lungo questo appuntamento che per due anni non abbiamo potuto celebrare, a causa della pendemia. Quindi c'è una grande aspettativa, c'è una grande attesa, perchè non vediamo l'ora di ritrovarci in questo luogo consacrato che fa parte della nostra tradizione, fa parte della nostra storia, per condividere questi sentimenti di appartenenza a un credo comune, a delle tradizioni comuni".
Alberto Cernaz