“Gli elettori hanno deciso circa un mese fa che vogliono vivere in un paese normale, non nell’incertezza” ha esordito così Robert Golob, intervenuto alla Camera per ribadire che le persone desiderano semplicemente un futuro migliore. “Collaboreremo con la società civile e instaureremo dei meccanismi che ci permetteranno di dialogare costantemente” ha detto Golob ribadendo il concetto di una futura Slovenia basata sulla giustizia sociale, una società solidale e che si basa sul sapere. Tre i punti programmatici che il leader del Movimento libertà ha voluto sottolineare; la sanità che a sua detta è la base di uno stato socialmente equo, a proposito Golob ha annunciato che verrà inoltrata alla Camera una legge d’intervento alla quale seguirà una riforma del settore. Il secondo punto riguarda invece i rincari del settore energetico per i quali Golob non ha escluso la possibilità di una regolamentazione dei prezzi. La digitalizzazione, intesa come uno strumento con il quale collegare i vari sistemi, è un altro progetto annunciato da Golob che ha detto di non desiderare una “società di servi” e perciò il suo governo investirà nella scienza in grado di produrre del valore aggiunto. “La gioia di vivere è quanto vogliamo restituire alle persone” ha detto Golob ricordando che il 25 di maggio nell’ex Jugoslavia si celebrava la giornata della gioventù in occasione della nascita di Tito. Una giornata che Golob ha detto di ricordare con grande gioia. Matej Tonin di Nuova Slovenia ha detto che l’NSI attuerà un’opposizione di tipo costruttivo appoggiando le proposte ritenute valide e parteciperà attivamente nell’elaborazione delle proposte di legge. Tonin ha però ammonito che l’NSI utilizzerà tutti gli strumenti democratici a disposizione per evitare “esperimenti socialistici” come la nazionalizzazione silente e ulteriori tassazioni. Il voto negativo è stato però motivato dal contratto di coalizione che tutela eccessivamente, secondo Tonin, gli interessi della Sinistra. “Gli elettori hanno optato per la solidarietà, il benessere l’eguaglianza e contro le ingerenze politiche nelle istituzioni indipendenti” ha detto il capogruppo degli SD, Jani Prednik elencando la lunga serie di progetti che sono stati inseriti nell’accordo di coalizione. Matej Tašner Vatovec ha detto che la Sinistra sarà un partner coerente della coalizione di governo, l’accordo di coalizione è la “base dalla quale trovare le soluzioni migliori in grado di porre al centro l’essere umano”. Sempre secondo il parlamentare della Levica dopo 14anni di “esperimenti andati a male” che vanno dalla privatizzazione, all’austerity, le persone sarebbe stanche del modello neoliberale. Felice Žiža, appoggiando la candidatura di Golob, è intervenuto a nome del gruppo parlamentare delle comunità nazionali italiana e ungherese invitando i parlamentari a eliminare “la grande spaccatura” che si è creata tra le norme costituzionali vigenti e il loro effettivo rispetto nel quotidiano. Žiža si è riferito all’uso pubblica della lingua italiana e ungherese nei comuni dove sono presenti le due minoranze e nei settori dell’istruzione. Jelka Godec capogruppo parlamentare del maggiore partito all'opposizione, l'SDS, ha puntato il dito sull'accordo di coalizione, il quale sarebbe pieno di posizioni diametralmente opposte che porteranno il paese “in una fase di stagnazione o ritorno al passato con la fuga delle imprese all’estero”. Secondo i deputati del SDS, inoltre, il pericolo è che i dicasteri fondamentali verranno guidata dall’SD e il Movimento Libertà sarà costretto a fare spazio alle correnti di sinistra, la Godec non ha poi escluso la possibilità di una futura collaborazione con Golob, che per il momento non gode del sostegno del SDS. A guidare il gruppo parlamentare del Movimento libertà, che conta ben 41 parlamentari, sarà Borut Sajovic.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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