Foto: Reuters
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Nessuno vuole impedire ai cittadini e ai turisti di divertirsi, ma è necessario seguire le regole per evitare eccessi e disagi ai residenti.
È questo il messaggio con cui la giunta comunale di Trieste ha accompagnato la cosiddetta ordinanza “anti vetro”, una serie di regole per limitare l’assunzione di alcolici e l’uso di contenitori pericolosi al di fuori dei locali nelle serate estive del capoluogo giuliano.

La conferenza stampa di presentazione dell'ordinanza
La conferenza stampa di presentazione dell'ordinanza

Secondo il testo in vigore da oggi, dalle 22:00 alle 5:00 del mattino, in un vasta area che ricomprende tutto il centro cittadino, ma anche zone più decentrate come Campo San Giacomo o piazza Perugino, non sarà possibile consumare alcolici, in qualsiasi tipo di contenitore, e utilizzare contenitori di vetro anche per qualsiasi altro tipo di bevanda.
Bar e ristoranti potranno continuare a servire alcolici anche dopo le 22:00, ma dovranno esser consumati all’interno dei locali o nelle aree attrezzate, utilizzando “eventuali strutture fisse o mobili” messe a disposizione degli esercenti, senza allontanarsi dall’area del locale. In pratica l’ordinanza impedisce di “deambulare” o stazionare al di fuori delle aree dei locali con degli alcolici il mano o con contenitori di vetro dopo le 22:00.

L'area di applicazione
L'area di applicazione

Per chi viene trovato con un birra in mano, o una bottiglia di vetro, le sanzioni sono salate: si va da un minimo di 250 a un massimo di 1500 euro.
“Si tratta di un’ordinanza - ha spiegato l’assessore alla sicurezza di Trieste Maurizio De Blasio - simile a quella dello scorso anno, ma che è stata aggiornata secondo le nuove indicazioni: dobbiamo assicurare i diritti alla tranquillità di chi abita nelle zone interessate alla movida, ma anche garantire la sicurezza e il diritto allo svago di chi vuole passare la serata divertendosi e seguendo le regole. Non è – ha aggiunto - un’ordinanza repressiva ma di regolamentazione: si cerca di evitare disagi ed eccessi in aree in cui la convivenza stava diventando difficile. Non sono regole più restrittive, - ha concluso - ma solo più chiare”.
La vicesindaca Serena Tonel ha ricordato come l’ordinanza sia “anche l’occasione per un richiamo su tutte le regole sulla movida”: dal primo aprile ad esempio si è tornati alle vecchie regole per l’occupazione del suolo pubblico, con una richiesta semplificata ma che deve essere presentata. Stessa cosa per le regole sulle emissioni acustiche: “La musica si può fare, ma con le regole stabilite dal Comune”.
L’area di applicazione dell’ordinanza è stata comunque estesa rispetto allo scorso anno, con la ridefinizione delle regole sulle pertinenze dei locali: anche quest’anno poi arriveranno nelle strade di Trieste decine di steward, in appoggio alle forze dell’ordine, anche se il Comune sta ancora valutando costi ed entità del provvedimento.

Alessandro Martegani