Foto: Reuters
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Le operazioni militari fanno parte di un accordo di collaborazione con "l'obiettivo di approfondire la cooperazione pratica e amichevole con gli eserciti dei Paesi partecipanti, migliorare il livello di collaborazione strategica tra le parti e rafforzare la capacità di risposta a varie minacce alla sicurezza", si legge nella nota diffusa dal ministero della Difesa di Pechino.

L'annuncio è arrivato dopo giorni di tensioni crescenti tra Pechino e gli Usa a causa della visita in Taiwan a inizio mese della speaker della Camera americana, Nancy Pelosi.
Il governo cinese ha reagito con livore alla mossa statunitense, considerata un pieno sostegno alle forze indipendentiste di Taipei, ritenuta parte "inalienabile" della Cina, da riunificare anche con la forza, se necessario.

L'Esercito di liberazione popolare cinese ha svolto, per una settimana, una serie di manovre mai viste prima intorno all'isola, testando un blocco aeronavale e lanciando missili balistici.
Attualmente, sono ancora in corso "missioni di pattugliamento e prontezza al combattimento".

A luglio la Russia aveva annunciato l'intenzione di tenere delle esercitazioni militari dal 30 agosto al 5 settembre, nonostante l'onerosa guerra in corso contro l'Ucraina, ed aveva pure anticipato la partecipazione di forze straniere. Il distretto militare orientale della Russia, che ha in carico le manovre, include parte della Siberia e ha il suo quartier generale a Khabarovsk, proprio nei pressi del confine cinese.

Era dal 2018 che non si svolgevano manovre simili a queste, quando l'Esercito cinese vi prese parte per la prima volta, nell'ambito di un accordo di cooperazione annuale bilaterale con Mosca ancora pienamente operativo.

Proprio in queste ore la Cina ha voluto ringraziare il presidente russo Vladimir Putin per il sostegno su Taiwan. Putin avrebbe infatti definito una "provocazione ben pianificata" la visita di Nancy Pelosi. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha ricordato che più di 170 Paesi hanno riaffermato il principio dell''Unica Cina', sostenendo Pechino "nella sua salvaguardia di sovranità nazionale e integrità territoriale".

Davide Fifaco