Foto: Direzione di polizia di Capodistria
Foto: Direzione di polizia di Capodistria

Il comando dei Carabinieri per la protezione ambientale, in collaborazione con Europol e la polizia slovena, ha svolto l'ultima azione di un'indagine su larga scala iniziata nel 2019 riguardo il traffico illecito di rifiuti. Lo ha fatto sapere la Direzione di Polizia di Capodistria. L'operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica Italiana presso il Tribunale di Venezia.
Le forze dell'ordine hanno effettuato 24 perquisizioni domiciliari; perquisite inoltre 12 aziende che, si presume, abbiano collaborato nella rete di rifornimento con rifiuti in diversi modi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l'organizzazione criminale gestiva delle società per il recupero di rifiuti e li immagazzinava in capannoni industriali in Italia. Successivamente spediva illegalmente grandi quantità di rifiuti in Slovenia, Croazia e Ungheria con documentazione contraffatta. I rifiuti sono diverse volte stati scaricati anche in natura nella zona di Divaccia.
Gli agenti della criminalpol di Capodistria, in collaborazione con le forze dell’ordine italiane, hanno denunciato un cittadino sloveno ed uno italiano nonché due persone giuridiche nella zona di Capodistria.
Nel corso dell'indagine congiunta, gli agenti hanno scoperto più di 70 spedizioni illegali di rifiuti, con circa 1.700 tonnellate di rifiuti scaricati illegalmente. Tutti i rifiuti sono stati riportati poi in Italia.


E. P.