Foto: Reuters
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Forse il limite sarà abbassato a 50 o 40 euro, ma la direzione presa dal governo Meloni è chiara e sembra non trattabile: accanto all’innalzamento del tetto per i pagamenti in contanti a 5 mila euro, nella prossima manovra sarà inserita anche la disposizione che consentirà a tutti i commercianti di non accettare pagamenti elettronici al di sotto di un determinato valore.

La misura, criticata pressoché da tutte le parti sociali, sindacati e Confindustria, oltre che dall’opposizione, ma anche da Bankitalia, nelle intenzioni della maggioranza dovrebbe facilitare le piccole transazioni quotidiane (secondo il Politecnico di Milano quelle sotto i 60 euro rappresentano l'80 per cento del totale delle transazioni fatte con carte di credito e bancomat), ed evitare ai commercianti le commissioni, ma appare perlomeno in controtendenza con la storia

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recente del paese, che ha visto un aumento dei pagamenti elettronici e delle possibilità di pagare con il bancomat e le carte, e anche con la politica di molti paesi in Europa e nel mondo, che puntano ormai al cashless totale.
I dati del Fondo monetario internazionale, diffusi da AdnKronos, stimano un calo dell’uso del contante dell’1,4 per cento l’anno, e ci sono paesi che puntano all’eliminazione totale del contante, come la Svezia che dovrebbe diventare cashless dal prossimo anno, o la Finlandia entro il 2029. Non mancano politiche precise, che mirano all’uso dei pagamenti elettronici, come quelle della Corea del sud, che ha attuato incentivi fiscali per i pagamenti elettronici diventando quasi cashless in 15 anni, ottenendo un aumento delle entrate grazie alla minore evasione, e facendo sparire il denaro contraffatto.
Secondo la Banca d’Italia poi, pagare con il Pos costa meno ai cittadini, sia per la maggiore sicurezza, sia per il risparmio dovuto alla stampa di un minor numero di banconote. Ci sono però le commissioni a carico dei commercianti, in media l’uno per cento su ogni transazione, ed è su questo che stanno lavorando i paesi che vogliono eliminare il contante.

È una misura di buonsenso prevedere che, sotto una determinata soglia, il commerciante non accetti il pagamento con carta

Giovanbattista Fazzolari

In Italia invece si punta a tornare all’antico, nonostante sia un paese circondato da nazioni in cui si paga con la carta anche un caffè, e dove giungono milioni di turisti abituati a ormai a non usare più il contante, nemmeno sugli autobus.
Il governo italiano non sembra essere sensibile nemmeno alle critiche avanzate dalla Banca d’Italia: “Bankitalia ha una visione, che è quella di incentivare la moneta elettronica – ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari -, è una visione legittima ma è figlia di un percorso, di una visione che è di Bankitalia”. "È una misura di buonsenso - ha aggiunto - prevedere che, sotto una determinata soglia, il commerciante non accetti il pagamento con carta".

L'uso di pagamenti elettronici, permettendo il tracciamento delle operazioni, ridurrebbe l'evasione fiscale

Bankitalia

La Banca centrale ha però ribadito il rischio che regole come la soglia sui pagamenti elettronici e l’innalzamento del tetto ai contanti favoriscano l’evasione fiscale e fenomeni come il riciclaggio. In effetti non si capisce bene in quale occasione lecita sia necessario pagare qualcuno con 5 mila euro in contanti, e la stessa Banca d’Italia sottolinea come soglie "più alte" per l'utilizzo del contante "favoriscano l'economia sommersa" mentre "l'uso di pagamenti elettronici permettendo il tracciamento delle operazioni ridurrebbe l'evasione fiscale". I limiti all'uso del contante, "pur non fornendo un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite – aggiunge l’istituto - rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione”.

Alessandro Martegani